″È probabile che i programmi di richiamo generalizzati prolunghino la pandemia, piuttosto che porvi fine”. Così il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità Tedros Adhanom Ghebreyesus nel corso di una conferenza stampa (Cnbc).
Nulla di nuovo, nulla che l’Oms non avesse già detto, e però appare stridente come l’avvertimento del più autorevole Istituto sanitario del mondo, nato a sostegno della salute della popolazione del pianeta, cada nel vuoto, anche dell’informazione.
La dinamica di questo meccanismo perverso descritta da Ghebreyesus è semplice: quasi tutta la produzione dei vaccini viene accaparrata ai Paesi ricchi, che ora ne hanno fatto man bassa anche per le dosi di richiamo, imposte a tutti i cittadini, favorevoli e contrari, con artifici vari e fantasiosi (il super green pass etc).
Ciò mentre il resto del mondo resta senza vaccini, offrendo al “virus maggiori opportunità di diffondersi e mutare”, produrre cioè nuove varianti che inevitabilmente investiranno anche i Paesi ricchi, come già dimostrato in passato e come sta dimostrando in maniera evidente la nuova Omicron.
Bizzarro che i virologi nazionali e internazionali, invece di rilanciare il fondato allarme dell’Oms, si prestino soltanto a recitare il mantra della necessità di vaccinare tutti, bambini compresi, con punte di follia ineguagliate nei virologi italiani, che si son prestati a un demenziale video che ha la pretesa di essere natalizio.
Val la pena, en passant, rilevare che per dipanare le loro opinioni i virologi si rifanno spesso e volentieri alla cosiddetta comunità scientifica, che, nel caso specifico, li contraddice in un punto non secondario.
La martellante campagna vaccinale dei Paesi ricchi, più che contrastare l’emergenza pandemica, dunque, la prolungherà, perché viene fatta sottraendo i vaccini al resto del mondo. A pagarne le spese non saranno ovviamente i ricchi e i potenti, ma la povera gente, che questa crisi sta impoverendo e impoverirà sempre più. Tali i risultati delle follie pandemiche.
Fonte: https://piccolenote.ilgiornale.it/