di Nesso .
Un nuovo studio conferma che i vaccini Covid-19 di Pfizer e Moderna aumentano il rischio di miocardite e pericardite, soprattutto tra i 18-25 anni.
Uno studio americano evidenzia il rischio molto reale di effetti collaterali potenzialmente pericolosi o addirittura fatali dei vaccini Covid-19. Per i giovani, il rapporto rischi/benefici è davvero orientato verso i vaccini?
Uno studio su larga scala
Questo studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica The Lancet , ha stimato i tassi di incidenza di miocardite o pericardite negli Stati Uniti utilizzando diversi database di grandi dimensioni che coprono così più di 100 milioni di persone. Questi database rappresentano quattro dei maggiori assicuratori sanitari statunitensi, con un rapporto di età e sesso simile alla popolazione complessiva degli Stati Uniti. Secondo lo studio, “l’utilizzo di questi database di grandi dimensioni fornisce potere statistico per valutare eventi avversi rari come miocardite e pericardite”. Gli autori hanno scelto di concentrarsi sui vaccini Covid-19 di Pfizer e Moderna.
Risultati preoccupanti _ _
I risultati dello studio mostrano “un aumento del rischio di miocardite o pericardite dopo la vaccinazione con mRNA”. I ricercatori spiegano che “il rischio più alto è stato osservato negli uomini di età compresa tra 18 e 25 anni dopo la seconda dose di entrambi i vaccini”. Questi vaccini comportano quindi molti rischi di effetti collaterali potenzialmente pericolosi e persino fatali. Sebbene non sia studiato in questo studio, i ricercatori spiegano che uno studio “autocontrollato” britannico ha evidenziato che le persone infette da Covid-19 sono ancora più a rischio di miocardite e pericardite rispetto alle persone vaccinate. Ma è davvero valido per tutte le fasce d’età?
Un parallelo limitato?
Mentre in questo nuovo studio i pazienti sono stati suddivisi in diverse piccole categorie di età, che hanno permesso di evidenziare l’aumento del rischio per i vaccinati di 18-25 anni di avere miocardite o pericardite, lo studio britannico ha scelto solo due grandi categorie di età, sotto 40 e oltre 40. Sarebbe quindi più giusto poter confrontare le stesse fasce di età per scoprire se il rapporto rischi/benefici nei giovani è più orientato verso i vaccini o verso le infezioni.
Nonostante questi risultati, i governi e le istituzioni continuano a voler fare progressi nella vaccinazione di massa. La Food and Drug Administration (FDA) ha appena autorizzato i vaccini Pfizer e Moderna per i bambini dai 6 mesi di età.
Fonte: Nexus (https://www.nexus.fr/actualite/vaccin/une-etude-americmyocardite-pericardite-vaccination/)
Traduzione: Gerard Trousson
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