riceviamo e pubblichiamo
Non so quali dati abbia raccolto nella sua Azienda il Direttore Generale del S. Carlo di Potenza, Giuseppe Spera, e quali altri gli ha fornito il Cup, per riferire in IV Commissione del Consiglio regionale, sulla congruità dei tempi di attesa, per le visite ambulatoriali, dichiarando che gli stessi siano inferiori anche agli elenchi che si registravano negli anni a dietro. Quelle delle prenotazioni e dei tempi di attesa per le visite ambulatoriali, secondo il D. g. sarebbe questione superata attraverso il certosino lavoro di interazione tra i cinque presidi afferenti all’Azienda ospedaliera lucana e migliorerebbe, bontà sua, con il superamento della cronica carenza di organico. Il D. G. omette di spiegare come mai le statistiche e le cronache quotidiane registrano tempi lunghi, che variano dai 48 giorni e fino ai 600 e passa per alcune visite specialistiche o esami diagnostici. Non spiega come mai aumentano le visite e gli esami diagnostici a pagamento, per chi se lo può permettere, presso strutture private o studi medici, anche di professionisti dipendenti del S.S.N.. Il D. g. Spera, dovrebbe spiegare ancora, come mai in Basilicata circa il 10,6% rinuncia a farsi curare, proprio per una tale incresciosa situazione? Spiegare senza bugie e dare risposte serie e concrete, significa fare chiarezza sullo stato della Sanità in Basilicata ed imprimere fiducia affinché la Sanità pubblica torni ad essere centrale ed attrattiva sia dal punto di vista organizzativo, che da quello dell’efficacia e dell’efficienza, nonché delle prestazioni qualitativamente all’altezza, per impedire che si apra un varco verso la sanità privata, favorendo, fra l’altro, l’emigrazione sanitaria anch’essa in aumento. Già nel passato, spesso mi sono imbattuto a mezzo stampa su tale increscioso argomento, ricavando dati da varie fonti. Questa volta, indignato particolarmente dall’affermazione del D. G. Spera, emersa sulla Nuova del Sud di venerdì 14 aprile nell’articolo a pag. 5, di Mariolina Notargiacomo, la quale apriva con un virgolettato: “Appena cinque giorni per una visita pneumologica. Un dato facilmente riscontrabile contattando il Cup”, mi ha indotto ad intervenire per confutare tale affermazione documentando un falso, essendo personalmente preso in giro, e come me sicuramente tanti altri pazienti affetti da problemi pneumologici seri. Tralascio i particolari di un calvario che mi ha visto per un anno (23.2.2015 – 1.4.2016) fare la spola fra l’Ospedale di Pescopagano ed il S. Carlo di Potenza per venirne a capo di un serio problema polmonare, risolto in qualche modo positivamente dall’equipe della pneumologia del San Carlo e con una diagnosi che mi prescriveva la necessità di visite periodiche per tenere sotto controllo la situazione, onde evitare ulteriori ricadute o rischi degenerativi. Infatti osservai le prescrizioni del caso e l’ultima visita pneumologica risale al 5.11.2019, poi il Covid tronca ogni possibilità di controllo e quando si aprì qualche spiraglio, oltre ai tempi lunghi non veniva effettuata la spirometria, tra gli esami importanti per capire lo stato di salute dei polmoni. Appena “normalizzatasi” la situazione, con una impegnativa del 7.9.2022 e con la dicitura primo accesso riuscii a prenotare la visita il 9.01.2023 con la prestazione da effettuarsi il 20.7.2023 cioè dopo 192 giorni e non dopo 5 g. come vanta il D. G. del S. Carlo. Stando in tema di liste di attesa, l’ASP di Potenza anch’essa non gode di ottima salute. Prenotazione visita: Oculistica 24.1.23 prestazione il 12.7.23 = 170 g.; Cardiologica 24.1.2023 prestazione 14.7.2023= 171 g.. Ma per non scontentare nessuno e per chiarire fino in fondo come stanno le cose, non faccio sconti nemmeno all’Irccs-Crob, l’Azienda in cui il sottoscritto ha prestato la propria opera per 40 anni. Qui la situazione, purtroppo, pare sia anche più grave, per una visita urologica bisogna attendere oltre 400 g. ( visita prenotata il 21.3.2023 prestazione il 10.6.2024). Si tratta di date e tempi riscontrabili, queste si, al Cup e negli altri Centri di Prenotazioni a nome del sottoscritto. Tutta responsabilità del D. G. Giuseppe Spera? Certo che no, è in buona compagnia degli altri direttori generali dell’A.S. di Potenza e di quella di Matera, Sabrina Pulvirenti che guida disonorevolmente anche l’Irccs-Crob di Rionero in V., rispondendo alle politiche nefaste del cosiddetto Governo del cambiamento, guidato dal Generale Bardi, che ha compromesso ulteriormente il già fragile sistema sanitario regionale, come spesso è stato evidenziato dalla sua stessa maggioranza, provocando ripetute crisi e producendo solo disastri ai danni del popolo lucano.
Gennaro Giansanti
già Assessore alla Provincia di Potenza