Si è svolto ieri un importante incontro tra il senatore Lomuti, la Consigliera Regionale Carlucci e alcuni esponenti di categoria (ricercatori, personale amministrativo, infermieristico e sindacati) dell’IRCCS CROB di Rionero.

Il Ministero della Salute ha confermato il riconoscimento come Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico per la disciplina di Oncologia al Centro di Riferimento Oncologico della Basilicata. Un’ottima notizia, ma totalmente insufficiente a dissipare le nubi che ormai da mesi, se non da anni, si addensano sull’IRCSS CROB di Rionero. 

La situazione si sta incancrenendo e necessita di tutte le attenzioni possibili.

Il CROB non ha bisogno delle evanescenti rassicurazioni da parte dell’assessore Fanelli e del Presidente Bardi, ma di ascolto, interlocuzioni costanti e soprattutto di una programmazione seria. L’IRCSS, contrariamente a quanto colpevolmente pensa qualcuno, non è un ospedale qualunque, bensì un Istituto che cura e che fa ricerca. E la ricerca necessita di fondi, sostegno  e, soprattutto, di programmazione e di progettualità. L’Istituto di ricerca oncologica non è una azienda e non si può trattare come tale: la ricerca non può e non deve rispondere a logiche di mercato né di pareggio di bilancio, ma richiede investimenti, visione e personale motivato. 

Ebbene, nell’IRCSS CROB di Rionero, da decenni, si consuma un duplice delitto a danno dei pazienti e della collettività tutta: da un lato, non esiste una seria e consistente programmazione e, dall’altro, non si garantiscono alle nostre ricercatrici e ai nostri ricercatori stabilità, dunque dignità, e continuità professionale.

Se i ricercatori sono precari, non può che esserlo anche il destino della ricerca, che è poi l’anticamera della cura.

Pertanto, bisogna mettere in campo tutte le energie politiche utili per stabilizzare i ricercatori storici del CROB e per favorire le interlocuzioni tra l’Istituto e la Regione, al fine di svolgere una puntuale e lungimirante programmazione.

L’IRCSS CROB è parte del nostro patrimonio regionale ed è profondamente sbagliato alimentare una logica concorrenziale e antagonistica tra i presidi di cura diffusi sull’intero territorio lucano. Il CROB fa ricerca e nulla toglie all’ospedale San Carlo di Potenza; sono due attività distinte e co-essenziali. Abbandoniamo la miseria del campanilismo sanitario e della logica aziendalistica che, progressivamente, stanno avvelenando il nostro tessuto sociale.

La Giunta Regionale ha già dimostrato tutta la sua totale inadeguatezza, ma non è mai troppo tardi per ravvedersi. L’assessore Fanelli incontri subito il personale del Crob e il suo Direttore Scientifico e produca, a stretto giro, una seria e ponderata programmazione per il prossimo triennio.

Non possiamo permetterci di perdere ulteriormente tempo, ricercatori, personale infermieristico e, soprattutto, pazienti.

Il CROB appartiene a tutte le lucane e a tutti i lucani: difendiamolo.

M5s Basilicata

Di BasNews

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito web utilizza i cookie per migliorare la facilità d'uso. Se utilizzi il sito accetti l'utilizzo dei cookie.