L’imprenditoria rionerese perde una figura di primissimo piano, Gerardo Spadola

Il mondo dell’imprenditoria ed in particolar modo della ristorazione della cittadina fortunatiana perde una figura di primissimo piano.
È deceduto prematuramente nella mattinata di sabato 8 Gennaio all’età di 62 anni Gerardo Spadola co-titolare del famoso e rinomato Hotel-Ristorante-Pizzeria “La Pergola” di Rionero.
Persona di grande generosità, umanità, cordialità da sempre animato da un grande spirito di laboriosita’ e dedizione Gerardo Spadola gestiva assieme alla famiglia da tantissimo tempo l’avviata attività imprenditoriale familiare.
Un’attività imprenditoriale leader nel settore ristorativo-alberghiero della zona del Vulture avviata nei lontani anni ’50 dal padre Luigi meglio noto come “Zio Luigi”, eccellente chef prima ed intraprendente ristoratore poi, realizzatosi dalla cosiddetta “gavetta” tanto da riuscire a trasformare con sacrifici e passione una semplice e modesta trattoria in un attività imprenditoriale di primissimo piano nell’ambito della ristorazione alberghiera che ha poi tramandando ai figli tra cui Gerardo.
Con la stessa passione, determinazione e intraprendenza ereditata da suo padre Luigi, nel corso degli anni, Gerardo ha portato avanti assieme alla sorella, alla moglie, ai figli e ai familiari più stretti la conduzione dell’attività di famiglia cresciuta in modo esponenziale nel corso dei decenni rappresentando oggi una realtà consolidata nell’ambito della ristorazione alberghiera.
Con la scomparsa di Gerardo Spadola l’imprenditoria rionerese perde una figura di spicco importante che lascerà un vuoto incolmabile nel cuore dei familiari più stretti come la moglie Giovanna, i figli Luigi, Stefania e Maria, i generi Salvatore e Pasquale, la nuora Luisa, le sorelle Maddalena, Antonia e Lucia e di tutti coloro che hanno avuto l’onore di conoscerlo.
I funerali si svolgeranno domenica 9 gennaio presso la Chiesa Madre – San Marco Evangelista alle ore 15:30.
Da tutta la redazione di BasNews le più sentite condoglianze alla famiglia.

Francesco Preziuso