Gli Stati Uniti hanno espresso insoddisfazione per la fuga di informazioni riservate sull’operazione militare contro gli Houthi e i britannici dicono di stare cercando la talpa che ha avvisato gli yemeniti dell’imminente attacco: si tratta di un modo tipico dell’impero delle bugie di dire che i bombardamenti hanno sortito ben pochi effetti e che probabilmente lo Yemen è riuscito a provocare perdite e danni che non si vogliono confessare. Questa ridicola pantomima rimanda all’incapacità degli Usa di affrontare un ripensamento totale delle loro concezioni di difesa e di attacco che si sono costruite nell’ ultimo secolo: non hanno il coraggio, l’intelletto. la volontà di ripensare il proprio ruolo perché ciò porterebbe alla distruzione del mito americano. E le conseguenze sono diventate pesanti non appena si è usciti dalla lunga stagione delle guerre asimmetriche, con avversari enormemente più arretrati. Gli Stati Uniti hanno “pianificato” strategicamente e operativamente la “controffensiva” dell’esercito ucraino che si è rivelata un’inutile e spaventoso bagno di sangue e questo ha messo in questione la competenza dell’establishment militare statunitense.
Ci vorranno una o due generazioni anche solo per insegnare a coloro che sono attualmente nelle accademie statunitensi a pensare correttamente e nel quadro della reale capacità militare e industriale dell’America. Tale capacità non ha nulla a che fare con gli anni della Seconda Guerra Mondiale e del successivo lunghissimo dopoguerra che possiamo dire sta definitivamente finendo proprio in questi anni La Russia non permetterà agli Stati Uniti di scatenare la guerra in Europa pensando di poter tenere Mosca fuori dall’oceano Atlantico: questa era una storia di ieri, ma non funziona più così Non funziona più così, soprattutto con il ritmo di costruzione dei sottomarini della Marina russa come le portaerei Zircon 3M22, i sottomarini e le fregate di classe Yasen che hanno già schierato gli Zircon. Queste sono tecnologie che gli Stati Uniti semplicemente non hanno e non sono nemmeno vicini a ottenerle. Il drammatico crollo dell’istruzione e la sua pervasiva privatizzazione rende oggi difficile negli Usa stare dietro a Paesi, come la Russia e la Cina dove invece l’insegnamento è pubblico e i livelli sono molto più altri. Se la cavano solo importando cervelli In definitiva si può dire che l’aggiornamento delle strategie militari è in qualche modo legato a un cambiamento di sistema.
Se si volesse fare un quadro della corruzione finanziaria e soprattutto, intellettuale all’interno dell’establishment militare e della politica estera degli Stati Uniti non si finirebbe più anche soltanto guardando dal di fuori: non si tratta di aggiustare le cose in qualche ambito. ma è tutto l’insieme: le vicende della guerra ucraina sono molto più è molto più che tecnologiche, sono soprattutto operative e strategiche, il che ha reso lo Stato Maggiore russo una macchina ben oliata che utilizza il regime di Kiev semplicemente come una trappola e una discarica per la capacità militare della NATO,: è per questo che l’Alleanza atlantica sono nel panico. Alla fine Washington non può fare strategia, perché non ha veri strateghi, ma venditori di dottrine da lavagna che falliranno ancora una volta nell’imparare adeguatamente le lezioni , e viene davvero da ridere quando si pensa che questi vorrebbero “contenere” la Cina. Ma nulla può davvero cambiare e aggiornarsi se non si prende atto della impossibilità di mantenere l’impero planetario, se non si abbandona la pretesa di dettare legge su ogni questione e se non si mette da parte per sempre l’eccezionalità per fare degli Usa un grande paese, ma normale. Ciò non sarò possibile se non si purifica un ambiente corrotto come quello militar industriale che del resto tiene saldamente – si dovrebbe dire per le palle – Washington, la politica e l’amministrazione chiedendo sempre nuove guerre per trarne profitti stratosferici, partendo però da presupposti e condizione che valevano mezzo secolo fa. E’ lì il nodo gordiano che impedisce ogni evoluzione anche del pensiero strategico tattico che non sia quello più profittevole per i mercati di armi.
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