LECCE.- Lecce finalmente in Serie A, già le prime avvisaglie si erano registrate quando i tifosi erano accorsi in massa all’allenamento per abbracciare la squadra e per far sentire a calciatori e al tecnico tutto il proprio calore, erano migliaia, oltre 3 mila per l’allenamento – mercoledì 4 maggio 2022 – per incitare Lucioni (capitano del Lecce) e compagni a due giorni da Lecce-Pordenone. Una cornice straordinaria hanno portato sciarpe, bandiere e striscioni, E il coro che si è alzato, per primo: “Noi vogliamo il Lecce in Serie A”. Messaggio chiaro che si è realizzato venerdì 6 maggio 2022. Ultras Lecce: il tifo leccese affonda le sua radici nel 1979
Il movimento ultras a Lecce vede la luce sul finire degli anni ’70. Nel 1979, posizionandosi in curva nord nasce Il “Commando Ultrà Curva Nord”, primo gruppo a portare mentalità e organizzazione nel tifo salentino.
Due anni più tardi, ovvero nel 1981, al Commando si vanno ad affiancare due nuovi gruppi: ”Gioventù Giallorossa” e “I Ragazzi della Nord”, uno dei gruppi più innovativi degli anni ’80 a livello organizzativo.
Negli anni ’80 la tifoseria giallorossa raggiunge il culmine della polarità; “fantasia e passionalità” fanno da padrone nella curva leccese, a cui viene attribuita l’invenzione del famoso coro: “Chi non salta è…”, ripreso in seguito da tutte le tifoserie italiane ed europee.
Ciò che meglio di tante parole può rappresentare la mentalità della curva leccese è lo striscione che per anni ha campeggiato nel primo anello della curva: “Scusate, non mi lego a questa schiera, morrò pecora nera”. (tratta dal brano “Canzone di notte 2” di Francesco Guccini).
Rivalità: Bari
Gemellaggi: nessuno
Amicizie: Curva Sud Palermo
Lo striscione col quale si presentano all’Italia intera gli “Ultrà Lecce” è “Il business non ci comanda, la fedeltà sì”, striscione che come tempistica anticipa di alcuni anni il problema del cosiddetto “calcio moderno”, che come ben sappiamo attanaglia il gioco popolare per eccellenza
Non solo nell’aspetto ma anche nel modo di tifare del suo pubblico la fatica a prendere sonno la sera prima di una partita che dovrebbe vedere allo stadio o in TV: quell’attesa ha un nome, si chiama felicità.!!!
Come un cantante, una star musicale o sceneggiatore cinematografico: apprezzi i suoi brani musicali o i suoi film, vai ai concerti e/o al cinema. Non ti interessano, non ci vai!. È questa la demarcazione tra interesse e sentimento, hobby ed esigenza, simpatizzanti e tifosi.
Il calcio resta, di gran lunga, lo sport più amato con il più alto numero di appassionati. offrendo potenzialmente un ricchissimo serbatoio di “follower”.
Lo Sport come Inclusione e Partecipazione
I principali “Valori Educativi” che derivano dalla pratica sportiva riguardano: Rispetto, Collaborazione, Risultato, Integrazione e Appartenenza, Competizione, Emozione, Disciplina e Costanza, Impegno e Sacrificio.
Lo sport e il gioco del calcio , oltre a diffondere i “valori “della solidarietà, della lealtà, del rispetto della persona e delle regole, che sono i principi fondanti di ogni società sana, sono straordinari strumenti per costruire competenze trasferibili in altri contesti di vita.
Lo sport: risulta educativo quando non si sostituisce alla vita, nell’immaginario e nel vissuto del ragazzo; lo sport è una metafora della vita, non viceversa: ossia la preoccupazione fondamentale di chi educa con lo sport è di condurre il ragazzo dentro la vita mediante l’attività sportiva.
Lo sport può essere un momento di condivisione, divertimento e piacere ma, per renderlo tale, è necessario che giocatori e tifosi seguano le regole che garantiscono il rispetto dello spirito del gioco, dell’avversario, dei tifosi e dei giudici di gara.
Seconda società della Puglia per numero di campionati disputati nelle prime due serie professionistiche, conta 16 partecipazioni alla Serie A, categoria nella quale ha esordito nella stagione sportiva 1985-1986, e 28 partecipazioni alla Serie B, categoria in cui ha debuttato nella stagione sportiva 1929-1930
Più progetti seri, meno spese pazze: è il messaggio del calcio.
Il miglior modello di business possibile: Lecce modello vincenti della neopromossa in Serie A: proprietà solide e giovani italiani per vincere, la società salentina, da questo punto di vista, è un modello: il Presidente Saverio Sticchi Damiani, patron, ha riunito attorno a sé diversi investitori, accomunati da un legame stretto col territorio. La società è sana: da quando è iniziata la nuova gestione nel 2015, che ha raccolto la squadra in Lega Pro, c’è stata una crescita costante, con buoni risultati sul campo e in sede di bilancio. Il presidente sogna uno stadio pieno di abbonati: “Un modello unico” in Italia.
La squadra era comunque forte, soprattutto ben costruita, con un paio di giocatori di categoria (Coda, Strefezza) e qualche giovane interessante (Gallo, Hjulmand), il giusto mix affidato a un tecnico capace come Marco Baroni.
Il tecnico è l’unico nella storia del club ad aver conquistato la promozione in campo e in panchina. Poi il super tridente, il capitano leader e la diga Hjulmand. Esperienza e gioventù: una miscela vincente.
La società giallorossa, una delle più importanti del Meridione, può ancora contare sulle prestazioni di scouting dell’eccellente 72 enne Pantaleo Corvino, attuale responsabile dell’area tecnica e in passato scopritore di una serie di talenti, il Lecce ha avuto a disposizione una serie di talenti in erba che hanno dimostrato di farsi rispettare anche ad altissimi livelli.
Due stagioni. Tanto è servito a Pantaleo Corvino per riportare il suo Lecce in Serie A
Corvino-Trinchera, gli uomini mercato che hanno dato vita al Lecce
Il 7 agosto 2020 viene nominato responsabile dell’area tecnica del Lecce Pantaleo Corvino, da Vernole, Salento, l’ ombelico del mondo signore dall’ aria paciosa, capello brizzolato, Perché lui, Pantaleo, di mestiere fa il direttore sportivo che ogni tanto prende la valigia, se ne va da questa o dall’ altra parte del mondo, per “scoprire” Valeri Božinov, Ernesto Chevantón, Mirko Vučinić, Cristian Ledesma e Axel Konan.
Due stagioni, tanto è servito a Pantaleo Corvino per riportare il suo Lecce in Serie A. Dal giugno 2020 al maggio 2022 è durato il soggiorno giallorosso in Serie B sotto la guida del dirigente. Nel mezzo tanto lavoro di scouting, una semifinale playoff persa lo scorso anno e una voglia matta di tornare nel palcoscenico più grande. Stefano Trinchera, dirigente sportivo italiano ed ex calciatore, di ruolo difensore, attuale direttore sportivo del Lecce . La promozione in A dei salentini porta, infatti, la firma dei due dirigenti in maniera chiara e inequivocabile
In Via del Mare inebriato di gioia che ha visto persino la tifoseria ospite il Pordenone coinvolta.
Caroselli dei tifosi giallorossi che si sono riversati nelle strade del centro, per festeggiare l’evento e attendere l’arrivo del pullman scoperto con a bordo i giocatori, lo staff tecnico e i dirigenti, capitanati dal presidente Saverio Sticchi Damiani.
Strombazzate di clacson, cortei spontanei, mentre in migliaia si riversano nella centralissima Piazza Sant’Oronzo, il salotto buono di Lecce
Lecce conosciuta nel mondo per le sue bellezze barocche, con in mano un vessillo giallorosso; bimbi e adolescenti con le maglie di Coda e Strefezza, gli idoli di oggi e tra i principali artefici di questa cavalcata trionfale. tantissimi tifosi che, telefono in mano, riprendono le immagini di giubilo.
I bar sono pieni; i locali stappano centinaia di birre, c’è voglia di esultare e di cantare, poi, non mancano gli immancabili fuochi
Ora l’obiettivo sarà dare continuità, sulla scia Lecce ,ma non solo per il Lecce neopromossa in serie A, ma anche per le altre squadre del Sud: Napoli, speriamo la Salernitana (con il pari Salernitana Cagliari 1 a 1 al ’99 esimo salvezza ancora aperta per rimanere in serie A), il Benevento, (Playoff affronterà il turno preliminari per la serie A), il Cosenza (Playout si giocherà la salvezza per rimanere in serie B), Bari (salita in serie B); mentre nel primo turno fase nazionale play off di serie C forza le squadre meridionali : Palermo e Foggia.
L’obiettivo della continuità assista anche le squadre della nostra Regione: Potenza (salvo rimane in serie C) e Matera Grumentum che ha vinto il campionato di Eccellenza Lucana ottenendo la meritata promozione in serie D.