Ai nostri informatori non pare vero di sguazzare nel torbido, di esaltare il nuovo capo della Siria, Jolani, feroce combattente dell’Isis (la foto di apertura si riferisce proprio a quei tempi), divenuto miracolosamente moderato sulla via di Damasco dove notoriamente accadono queste cose. Ma soprattutto piace loro affondare il coltello come maramaldi contro Assad, scoprire fosse comuni come in Serbia e testimoniare gli orrori del regime: si è vista anche una giornalista (si fa per dire) della Cnn tutta agghindata come appena uscita dal boudoir, penetrare in una cella spoglia e intervistare un uomo in ottima forma seduto su una panca che faceva la parte del prigioniero. Una gustosa sceneggiata: ciak, si gira, motore… azione. Buona la prima. Insomma stanno riscattando le tante bugie dette in passato, attribuendo ad Assad quello che invece facevano i terroristi della parte avversa, nascondendo queste deiezioni della propaganda sotto il tappeto di nuove bugie.

Non è che Bashar al-Assad fosse un angelo, anzi come autocrate era politicamente pessimo e oltretutto si è seduto sugli allori dopo essere stato salvato dalle mire occidentali grazie alla Russia, ma adesso c’è bisogno di calcare la mano per dare un senso di vittoria ad un’operazione che ben presto si rivelerà una sconfitta. Sì perché in tutto questo bailamme si stanno formando due narrazioni opposte. Da un lato, molte dichiarazioni e video testimoniano che la Siria controllata da Hts sta diventando una specie di proxy di Israele, mentre una valanga di diverse prese di posizione mostra che la Turchia sta lentamente rafforzando la sua posizione di futuro egemone della regione. A fianco potete vedere l’immagine di

un dibattito alla Tv turca di stato dove non si fa mistero delle mire di Ankara con l’assorbimento di più di metà della Siria, mentre gira un filmato dove si vede Jolani che fa da autista al capo dei servizi segreti di Ankara, Ibrahim Kalin. D’altronde è abbastanza chiaro che per ora Hts ha tutto l’interesse a condurre una specie di doppio gioco fino a che non avrà radicato il proprio potere. Anzi, al momento di triplo gioco, visto che ci sono dichiarazioni dei “liberatori” e del loro stesso capo in cui sostengono di non voler toccare le due basi russe in Siria.

Pare abbastanza chiaro che alla fine si arriverà ad uno scontro, fra la Turchia, membro della Nato, ma con l’ambizione di guidare l’intero universo sunnita e Israele principale amico degli Usa, con la creazione di nuovo caos. Senza dire che rimane estremamente incerto il ruolo che avranno i terroristi ex Isis i quali nel frattempo si dedicano a stragi ovviamente coperte dal mainstream occidentale, il cui compito è quello di restituire un’immagine a tutti i costi positiva dell’operazione. In realtà girano per la rete video che mostrano i militanti di Hts giustiziare prigionieri disarmati e urlare oscenità sulla presunta affiliazione religiosa delle loro vittime. Ci sono scene di barbarie in cui i cadaveri vengono trascinati per le strade legati a camion. Le madri che tenevano in braccio i corpi dei loro figli massacrati sono state abusate da folle che si spingevano in preda a una folle sete di sangue. Ci sono timori palpabili tra i musulmani sciiti e alawiti siriani, così come tra i cristiani, che saranno sottoposti a un regno del terrore, come si è visto durante gli anni della guerra per procura guidata dagli Stati Uniti dal 2011 in poi con decapitazioni di infedeli e apostati, tra le altre atrocità.

D’altra parte mostrare queste cose non si accorda con la tesi della “liberazione dalla tirannia del governo di Assad”, avvenuta grazie ai buoni uffici di un Occidente benevolo e amante della pace. Così gli anni in cui al-Jolani perpetrava omicidi di massa in qualità di comandante di Al Qaeda, Stato Islamico, Al Nusra e Hts sono stati improvvisamente dimenticati, tanto che questo tagliatore di teste viene presentato come uno statista che presumibilmente guiderà la Siria verso un futuro radioso. Nel solito stile orwelliano, i colpevoli occidentali stanno cercando di vendere l’esito infernale come una liberazione. Ma in effetti siamo di fronte ad un’impresa non molto diversa da quella libica che di fatto è ora governata da bande.

Tutte queste ipocrisie, nascondimenti e narrazioni apocrife, insieme a quelle della guerra in Ucraina, saranno alla fine la tomba dell’Occidente, ma nessuno sembra rendersene conto.

fonte:

Di BasNews

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