A Melfi la Fim Cisl ha fatto il punto sul settore automotive con un focus sullo stabilimento lucano di Stellantis alle prese, come molti altri stabilimenti a livello globale, con la crisi dei semiconduttori e con un mercato che fatica ad allinearsi alla ripresa economica in atto nel paese. Così, mentre il governo nella nota di aggiornamento al Def rivede al rialzo le stime di crescita, tutta la filiera automobilistica segna il passo, con inevitabili riflessi sull’occupazione. Si guarda ora al tavolo con il governo sul futuro di Stellantis fissato per l’11 ottobre, incontro fortemente voluto dal sindacato per mettere a punto una strategia nazionale che abbia al centro le politiche per il rilancio del settore. “L’industria metalmeccanica sta vivendo una fase di robusta ripresa e questo è un dato positivo, ma l’industria dell’automotive ha livelli di vendita e di produzione che sono sotto del 25 per cento rispetto alla fase pre-pandemia”, ha detto a margine dell’incontro il leader nazionale della Fim Cisl, Roberto Benaglia, che al governo chiede misure di politica industriale, incentivi stabili per sostenere la domanda e una gestione ordinata della transizione ecologica.
“Il governo deve occuparsi di Stellantis nel momento in cui sta scegliendo gli assetti futuri. Da questo punto di vista – ha aggiunto Benaglia – Melfi è già in vantaggio rispetto agli altri stabilimenti grazie all’accordo serio e responsabile pilotato dalla Fim Cisl che porterà entro il 2024 quattro nuovo modelli completamente elettrificati, ma – ha ammonito il leader sindacale – dobbiamo avere più stabilità sulla politica. In questo momento la crisi dei microchip sta mettendo in ginocchio la capacità produttiva e sta facendo soffrire i lavoratori. Perciò dobbiamo dare stabilità e prospettive e fare in modo che l’industria automotive abbia un grande futuro e che Melfi sia uno dei cuori pulsanti in Europa per costruire una mobilità sostenibile con il contributo di lavoratori molto bravi e capaci come sono quelli di Melfi”.
Intanto, nei giorni scorsi la direzione aziendale ha comunicato il target produttivo per il mese di ottobre che è in linea con quello di settembre, 8 mila vetture, ovvero sensibilmente al di sotto delle potenzialità dello stabilimento di Melfi, ma al momento – come ha evidenziato il segretario nazionale Ferdinando Uliano – non ci sono notizie di cambiamenti in vista sugli obiettivi produttivi per il 2024. “Per noi è fondamentale – ha detto Uliano – l’incontro dell’11 anche per comprendere in una sede ufficiale se sono confermati gli impegni assunti dal gruppo Stellantis per gli stabilimenti italiani, a partire da Melfi, e come si intende gestire la crisi dei semiconduttori che andrà avanti almeno fino ai primi tre mesi del 2022”.
In tarda mattinata è stata inaugurata la nuova sede della Fim Cisl a San Nicola di Melfi (benedetta da Don Michele Cavallo, ex operaio Sata), a pochi metri dallo stabilimento Stellantis, un modo per testimoniare l’urgenza, dopo mesi di misure restrittive della socialità, di ricostruire un rapporto diretto con i lavoratori e non più mediato dalle tecnologie digitali. C’è bisogno di più empatia per recuperare il rapporto con le persone e per rifondare su nuove basi la rappresentanza: questo in sintesi il messaggio lanciato dal professor Ugo Morelli alla platea metalmeccanica: “Avere una relazione efficace con i lavoratori da parte del sindacato – ha spiegato Morelli – significa muoversi su almeno tre piani: ascoltarli e avere empatia, utilizzare un linguaggio adatto e soprattutto lavorare sui temi delle trasformazioni del lavoro. La capacità di ascoltare e dialogare è la strategia fondamentale per fare sindacato oggi”.
Fonte: www.cislbasilicata.it/