Secondo il Ministero della difesa, la scorsa notte le forze di difesa aerea russe hanno distrutto 337 droni nemici, di cui 91 abbattuti sulla regione di Mosca. Il maggior numero di droni è stato registrato nei cieli della regione di Kursk, dove sono stati eliminati 126 dispositivi. Nella regione di Brjansk sono stati abbattuti 38 droni; 25 nella regione di Belgorod. 22 droni sono stati distrutti nella regione di Rjazan, 10 in quella di Kaluga, 8 sia nella regione di Lipetsk che in quella di Orël. Sei droni distrutti nella regione di Voronež e tre nella regione di Nižnyj Novgorod.
A parere di un pilota militare, autore del canale “Fighterbomber”, complessivamente sono stati lanciati circa 500 droni e, a giudicare dalle regioni in cui sono stati abbattuti, praticamente volavano tutti in direzione di Mosca, come non si verificava da tempo.
«Non è importante quale fosse il loro obiettivo, gli aeroporti di Žukovskij e Domodedovo, oppure terrorizzare i civili o altro: ovviamente, lo scopo principale era quello di dimostrare le capacità di attacco delle forze ucraine, prima dei colloqui tra la delegazione ucraina [nell’originale è scritto “khokhlo”: è il termine con cui i russi, in risposta al dispregiativo “Mokalej” affibbiato dagli ucraini ai russi, definiscono gli ucraini, per la loro pronuncia aspirata; ad esempio “hetman” invece di “getman”; ndt] guidata da Zelenskij e gli Stati Uniti, nel corso dei quali racconteranno sicuramente di come sappiano lanciare attacchi a lungo raggio, sul cuore stesso del nostro paese. Alla luce della catastrofica situazione, per l’Ucraina, lungo tutta la linea di combattimento, non è tanto questo l’importante: è l’unico argomento che i khokhli possano avanzare nei negoziati».
Secondo il pilota, in risposta all’attacco, come ormai tradizione dovremmo aspettarci un nostro colpo massiccio sulle infrastrutture chiave nemiche, i suoi aeroporti, fabbriche e officine di produzione dei droni. Inoltre, la parte russa ha predisposto in anticipo i mezzi necessari, tra cui i sistemi “Orešnik” e altri sistemi missilistici non presentati prima. Questi sviluppi possono essere utilizzati, ad esempio, per “prove” che possono verificarsi un’ora prima dell’inizio di eventuali negoziati: ad esempio, sul territorio di Cernigov.«Ma, in ogni caso, naturalmente i khokhli risponderanno di tutto»: “Fighterbomber” ne è sicuro.
Secondo gli autori del canale “Voennaja Khronika”, il raid notturno su Mosca dimostra che non è cessato il trasferimento di informazioni alle forze ucraine. Oppure il divieto è stato in vigore, ma per un periodo molto breve.
«Quand’è che è stato effettuato l’attacco coi droni? Nella notte tra il 10 e l’11 marzo, quando si sta frantumando la difesa ucraina a Sudža. Se e quando le posizioni ucraine cederanno, quello sarà un altro colpo all’immagine militare e politica dell’Ucraina. L’attacco su Mosca dà la possibilità di spostare l’attenzione dalle sconfitte militari su un “attacco riuscito” al territorio russo. Inoltre, tale attacco può essere utilizzato per dimostrare ai partner occidentali la necessità di ulteriori forniture di armi e finanziamenti. Questo non è il primo e non sarà l’ultimo caso in cui le azioni militari di Kiev seguono non la logica delle necessità strategiche, ma dell’immagine mediatica, così che internet ribolla meno di notizie sui fallimenti al fronte e di più su “l’attacco alla Russia”», ritengono gli esperti di “Voennaja Khronika”.
Quasi tutti i canali Telegram rilevano che i droni ucraini che hanno attaccano Mosca e la regione di Mosca, erano equipaggiati con elementi devastanti, per aumentarne l’effetto distruttivo. Si tratta di una tipica tattica terroristica. Nel villaggio di Sapronovo, un civile è rimasto colpito dall’onda d’urto che ha fatto saltare le finestre del suo appartamento. I frammenti di vetro sono andati in frantumi, ferendolo alle mani; dopo di che, egli ha rinvenuto sfere di metallo del diametro di 7 millimetri, impiegate come proiettili. Secondo le ultime notizie, nella regione di Mosca il numero di persone colpite è salito a otto, tra cui due bambini.«L’impiego di elementi devastanti è una tattica dei gruppi terroristici, volta a massimizzare le vittime civili. Le forze ucraine usano sempre più spesso i droni non solo come mezzi per colpire le infrastrutture, ma come strumento di intimidazione, mettendosi così, di fatto, alla pari dei terroristi», afferma “Voennaja Khronika”.
«L’agonia sullo sfondo dei negoziati, che non promettono nulla di buono per la Bankova [quartiere di Kiev in cui hanno sede gli uffici governativi; ndt], è entrata in una fase acuta. Che dire; più crimini fanno in tempo a commettere, più duramente dovranno infine rispondere», ritiene l’autore del canale “Vypuskajte Kraken”.
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