Nei prossimi giorni la Regione Basilicata chiederà al MASE che l’area dell’arco ionico lucano sia identificata come “area marina di reperimento”. Tale richiesta è propedeutica all’istituzione di un’Area Marina Protetta che avviene con decreto ministeriale.
È quanto annunciato dall’Assessore all’Ambiente, Cosimo Latronico, nel corso di un evento promosso da Legacoop tenutosi a Policoro nei giorni scorsi.
“Le Aree Marine Protette (AMP) – spiega Latronico- sono strumenti preziosi per affrontare efficacemente le grandi sfide dello sviluppo sostenibile e per partecipare all’attuazione dei principali accordi internazionali, l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile, l’Accordo sul clima di Parigi, la Convenzione di Barcellona per una rete coerente di AMP nel Mediterraneo e l’obiettivo Aichi 11 della Convenzione sulla diversità biologica. Sono costituite da ambienti marini, acque, fondali e tratti di costa prospicienti, che presentano un rilevante interesse per le caratteristiche naturali, geomorfologiche, fisiche, biochimiche, con particolare riguardo alla flora e alla fauna marine e costiere, nonché per l’importanza scientifica, ecologica, culturale, educativa ed economica che rivestono. L’area dell’arco ionico lucano – osserva l’Assessore Latronico – con i suoi sistemi ecologici fragili (ben 5 foci) e unici, non può non essere oggetto di tutela; infatti, sono 5 i siti afferenti a Natura 2000 presenti sulla porzione di territorio costiero, mentre in mare vi è anche il sito SIC “Mare della Magna Grecia”, di recente istituzione. Fino a qualche anno fa l’opinione pubblica temeva l’istituzione di un parco o di un’area protetta a causa dei vincoli che tale tutela poteva attivare, oggi si deve constatare una grande attenzione da parte della popolazione per la conservazione della biodiversità e degli ambienti delicati e fragili presenti lungo la costa. La presenza di delfini, megattere e tartarughe marine porta a voler tutelare anche dell’area antistante la costa. La maggiore attenzione della popolazione nei confronti dei target naturalistici, stimola le istituzioni ad approfondire le procedure istitutive di un’area marina protetta. È una certezza- conclude Latronico – che le AMP danno un immenso aiuto al nostro mare e all’intero ecosistema terrestre, conservando la biodiversità e l’habitat e aumentando la resilienza del mare. Oltre a questo, aiutano a mantenere le economie locali e a promuovere lo sviluppo sociale e sostenibile”. Inoltre, in tal modo si potrà dare un contributo per raggiungere l’obiettivo fissato dalla Commissione Europea di conseguire il 30% di superficie protetta entro il 2030”.