Giovedì 10 ottobre, dalle ore 9:00 alle 13:30, nei locali dell’Azienda ospedaliera situati nel piazzale della Torre Guevara a Potenza, previsto uno screening gratuito condotto dal personale sanitario del reparto di Malattie Endocrine e del Metabolismo
“In occasione dell’Obesity Day 2024, in programma il 10 ottobre, l’Aor San Carlo aderisce alla campagna nazionale di sensibilizzazione per la prevenzione dell’obesità e delle sue complicanze con uno screening gratuito condotto dal personale sanitario del reparto di Malattie Endocrine e del Metabolismo dell’Azienda Ospedaliera Regionale San Carlo di Potenza”. Lo comunica il Direttore Generale dell’Aor, Giuseppe Spera.
L’appuntamento è per giovedì 10 ottobre, dalle ore 9:00 alle 13:30, presso i locali dell’Aor San Carlo situati nel piazzale della Torre Guevara a Potenza, dove uno staff di medici, infermieri e dietisti è a disposizione per misurazioni antropometriche e della glicemia, controlli della pressione arteriosa, valutazioni cliniche, colloqui informativi riguardanti la patologia e le possibili conseguenze.
La giornata, organizzata dall’Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione clinica, in collaborazione con l’unità operativa di Malattie Endocrine e del Metabolismo dell’Aor San Carlo e l’associazione “Vivere donna”, ha come slogan “Cancro: tutto il peso dell’obesità. Scopri, comprendi, previeni”.
Almeno 13 diversi tipi di tumore sono direttamente correlati con l’obesità e la sedentarietà. Di questi tumori, quasi uno su otto nelle donne e uno su dieci negli uomini sarebbe evitabile, così come un peso normale e uno stile di vita basato sull’attività fisica costante ridurrebbe l’incidenza di molti di essi. L’obesità ha superato il fumo di sigaretta come primo fattore evitabile o modificabile causa di tumori.
A parere di Spera “è fondamentale promuovere e sostenere ogni iniziativa volta a informare su quanto sia importante adottare un corretto stile di vita e di alimentazione per prevenire obesità e sovrappeso, considerati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità una malattia sociale. Il mio particolare apprezzamento va a tutto il personale sanitario che, come sempre, si è dimostrato pronto a fornire la propria disponibilità gratuita per il bene della collettività”.