Mancano meno di due mesi al voto e lo sappiamo già: ne sentiremo di tutti i colori.
Chi scrive o solo pensa un articolo simile è un analfabeta della Libia.
La quasi totalità dei migranti risiede sulla costa occidentale, lì trasportata dalle mafie africane perché sia manodopera a costo zero per le milizie.
È lì, in Tripolitania, dove risiedono i criminali a piede libero, altre volte detti trafficanti, dove i migranti vengono imbarcati su gommoni sgonfi mortali, dopo aver trovato un accordo con le Ong.
Loro, trafficanti libici e Ong, sono i responsabili dei quasi 30.000 sbarchi già quest’anno.
Di quale pressione russa stanno parlando?
I barconi che partono dalla Cirenaica sono tanto rari quanto le notizie obiettive di La Repubblica.
Che ci sia dietro la Wagner è poi “wishful thinking”. Gli piacerebbe fosse così per nascondere quello che loro già fanno in Tripolitania.
In 4 anni dacché sono in contatto con i migranti-schiavi in Libia non ne ho sentito uno lamentarsi dalla Cirenaica.
Al contrario abbiamo presentato un’interrogazione a Di Maio il mese scorso.
Soldi a Tripoli non per i migranti, ma per le armi e il saccheggio del petrolio.
È tutto nero su bianco. Nessuno ha ripreso.
Ma a questi che vivono nella bolla EU-NATO piacciono le narrazioni fiabesche. Tutto un altro genere letterario rispetto al giornalismo.
Michelangelo Severgnini
Regista indipendente, esperto di Medioriente e Nord Africa, musicista. Ha vissuto per un decennio a Istanbul. Ora dalle sponde siciliane anima il progetto “Exodus” in contatto con centinaia di persone in Libia. Di prossima uscita il film “L’Urlo”
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