I Carabinieri della Stazione di Lagopesole hanno deferito in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria due soggetti, provenienti dalla provincia di Napoli, indiziati del reato di maltrattamenti di animali, e illecito utilizzo di richiami acustici a funzionamento meccanico e detenzione di esemplari di fauna selvatica appartenente a specie particolarmente protette.
I militari dell’Arma, nel corso di un servizio di controllo del territorio hanno intimato l’alt ad un’autovettura su cui stavano viaggiando i due uomini. All’atto della verifica dei documenti in loro possesso, gli operanti si sono accorti e da subito attratti dalla presenza nell’abitacolo di alcuni attrezzi e delle gabbie in legno.
È così immediatamente scattata la perquisizione veicolare che ha consentito di rinvenire componenti di vario tipo per la realizzazione di reti utilizzate nella cattura dei volatili nonché sette richiami per uccellagione.
Durante le operazioni di ricerca i militari hanno anche trovato due gabbiette in legno al cui interno erano costretti ben 39 cardellini, tra i quali un esemplare maschio.
Nella circostanza è risultata essere ben chiara ai Carabinieri la condotta tenuta dalle due persone, che rientra tra le forme illegali di caccia in Italia ed è considerata una forma di “bracconaggio”, attuata con l’impiego di dispositivi fissi e finalizzata ad intrappolare la selvaggina volatile.
I militari hanno quindi proceduto al sequestro degli arnesi rinvenuti mentre per gli animali è stata dapprima disposta una visita veterinaria per constatare che non avessero lesioni a cui far seguire, di lì a poco la liberazione in natura, nel loro habitat, da parte degli stessi uomini della Benemerita inizialmente intervenuti.
Al termine degli accertamenti, di fronte a tali evidenti elementi probatori, i due soggetti, per i quali vale il principio della presunzione di innocenza, sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria.