Senza scomodare la storia recente della politica regionale, affidata anche alle inchieste giudiziarie, continuiamo ad assistere ad una situazione deprimente alla quale non si riesce a dare una soluzione concreta o per conclamate incapacità o perché quello della sanità si conferma un terreno di scontro e di ‘opportunità’ politiche in vista dei futuri impegni elettorali.
Mi sono già soffermato su questo tema tante volte, ma le ultime vicende mi inducono di nuovo ad intervenire. La questione della sanità privata continua ad avvitarsi su sé stessa, senza una soluzione definitiva che possa far intravedere all’orizzonte un barlume di luce, con inevitabili conseguenze per i cittadini, i quali, inoltre, devono fare i conti con il problema cronico delle lunghe liste d’attesa con inevitabili danni. L’insopportabile compressione dei diritti costituzionalmente garantiti è sotto gli occhi di tutti. Sulla sanità lucana, sia pubblica che privata, ho da sempre denunciato la grave situazione e la scarsa qualità dei servizi erogati ai cittadini. Tuttavia, non ci si aspettava di trovarsi davanti ad un disavanzo di circa 15 milioni di euro con il rischio di un eventuale commissariamento.
I conti in rosso della sanità lucana sono destinati ad aggravarsi, così come riportato da un quotidiano locale. Per le sole Aziende sanitarie il disavanzo sarebbe, al momento, di 34 milioni di euro. Una voragine che non si sa ancora come colmare. Un disastro annunciato, vista la velocità degna di una lumaca e le evidenti difficoltà nel prenotare esami e visite diagnostiche e le lunghe ore di attesa nei pronto soccorso. Che dire, inoltre, dell’emigrazione sanitaria per curarsi meglio che, secondo i dati Gimbe è aumentata esponenzialmente fino a costare 62 milioni di euro.
Altra nota dolente sono le risorse del Pnrr che avrebbero potuto rappresentare un’occasione imperdibile per la Basilicata, che non può correre il rischio di un default della sanità regionale, vanificando così gli investimenti del Pnrr sui servizi di salute di prossimità che, allo stato attuale, non sono garantiti.
La cosa più sconfortante è la mancanza di una linea chiara del ‘sedicente governo del cambiamento’ di centrodestra sulle politiche sanitarie da realizzare su tutto il territorio. Io temo che quanto verrà pianificato da qui ai prossimi mesi avrà il rancido sapore della propaganda elettorale. Senza visione, senza affrontare in maniera sistematica le tante questioni aperte della sanità regionale, dove si concentra la maggiore spesa e dove, giustamente, si concentrano le maggiori aspettative dei cittadini, costretti ad andare fuori dalla Basilicata per farsi curare il più delle volte. Con un inevitabile depauperamento per tutti.
Gianni Leggieri
Consigliere regionale del M5S