Per mesi ci hanno raccontato che grazie alle sanzioni imposte dall’Occidente, la Russia sarebbe fallita. Che era isolata. Che il rublo sarebbe diventato come la pizza di fango del Camerun. Che stavano finendo gli armamenti.
Com’era ovvio, si trattava di un maleodorante cumolo di menzogne.
E infatti noi andiamo in recessione (autoindotta e inflazionistica) mentre il PIL russo torna a crescere.
Ci sarebbe da morire dal ridere se la situazione per noi non fosse così drammatica.
Drammatica perché per noi come colonia non c’è futuro. Se non quello di continuare nel progressivo percorso di impoverimento e terzomondizzazione.
Per colpa di una classe politica di venduti, di incapaci e senza spina dorsale stiamo letteralmente morendo per Maastricht. Ci stiamo suicidando per Washington.
Come popolazione, come cittadini, abbiamo il compito di combattere per il nostro diritto all’autodeterminazione.
Abbiamo il diritto (il dovere morale) di respingere qualsiasi ingerenza estera, diretta e indiretta.
L’unico futuro degno di essere vissuto per noi è fuori dalla UE e dalla NATO.
Questa è la madre di tutte le battaglie. La conditio sine qua non per costruire un’Italia migliore.
Gilberto Trombetta
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