Sembra incredibile eppure è così: la Russia è stata “disinvitata” dalla commemorazione di quest’anno della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau che si tiene il 27 gennaio di ogni anno .e questo proprio nel periodo in cui l’occidente ha di fatto sdoganato il nazismo e cominciato ad osannare quei bravi ragazzi dell’Azov che hanno ammazzato 14 mila civili e a riempirli di soldi: e di armi; all’Onu il cosiddetto occidente complessivo ha finalmente gettato la maschera e ha votato contro la risoluzione che la Russia presenta ogni hanno e che nel 2021 vide solo due voti contrari , quello degli Usa e dell’Ucraina. Ma l’ostracismo alla Russia dalla cerimonia è particolarmente significativo perché Auschwitz è stato liberato dalle truppe russe ed è quindi in qualche modo un tentativo di deformazione della storia che solo qualche comicastro in combutta con Hollywood aveva osato fare. Così adesso abbiamo che in parecchi Paesi dell’Occidente è reato negare l’olocausto, ma sta diventando comune invece onorare chi lo ha progettato e realizzato: è una contraddizione troppo grande per far parte della coscienza e della consapevolezza e non di un declino inevitabile e feroce.
Non c’è migliore esempio di ipocrisia che ormai sta diventando di giorno in giorno sempre più insopportabile e strumentale alle tattiche o alle miserabili strategie di Washington. Soprattutto ora che le documentazioni disponibile aumenta e si fa sempre più strada l’evidenza di un consistente aiuto dato dall’anglosfera al nazismo proprio in virtù della palese intenzione di attaccare la Russia comunista e di distruggerla. E chi conosce la storia di quei giorni nel dettaglio sa bene come il momento più drammatico per Washington e Londra non è stata la caduta della Francia o la cosiddetta battaglia d’Inghilterra è men che meno i primi mesi dell’offensiva tedesca contro la Russia stato l’accordo Ribbentrop- Molotov che rischiava di far saltare tutta la strategia messa in piedi pee dividere Germania e Russia e mettere sotto i piedi l’intera Europa come poi è puntualmente avvenuto. Della democrazia, della liberà a questi nonè mai importato proprio nulla,
Di certo ascoltare gli stolidi guerrafondai di questi giorni si può toccare con mano come qualsiasi limite venga via via superato e che si è cominciato con le celebrazioni della memoria proprio quando questa stava davvero svanendo ed entrando bel territorio grigio di chi intendeva farla fruttare a proprio vantaggio, come del resto è maturale in una società dove tutto è riferito al mercato. Sarebbe molto meglio e più onesto celebrare la giornata dell’oblio che è esattamente quello che meritano gli smemorati.
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