di Redazione
“La forza delle donne”, associazione dalle donne per le donne, promuove da anni iniziative a difesa delle donne che hanno subito maltrattamenti e violenze psicofisiche, attraverso assistenza di tipo psicologica e legale. Nello specifico, come spiegato dalla relatrice Avv. Antonella Labianca, Coordinatrice per la Regione Puglia per l’area legale, grazie all’impegno delle associate, tutte volontarie, l’associazione promuove progetti e servizi utili alle donne in difficoltà, coordinando le attività inserite all’interno di quattro aree di intervento: medica, psicologica, legale ed educativa. La Forza delle Donne è un’associazione di volontari e volontarie che si occupa di mutuo – aiuto, di formazione, di prevenzione e di sensibilizzazione attraverso divrse attività che vengono svolte dalle socie professioniste e dalle socie risorse. L’Associazione ha siglato diversi protocolli con il Comune di Bari, a partire dal Progetto del “Patto per non lasciare sole le donne”, all’introduzione anche nel Comune di Bari del Protocollo Zeus e protocolli per progetti nelle scuole, oltre che per la prevenzione e la cura di patologie da cui sono affette le donne, in particolare sull’endometriosi. I progetti e le attività dell’associazione mirano a prevenire, informare e sensibilizzare sul tema della violenza di genere, del rispetto e la cultura della legalità poiché si è avvertita l’esigenza di aumentare il livello di consapevolezza nella pubblica opinione sulle radici strutturali, sulle cause, sulle conseguenze della violenza maschile sulle donne; di rafforzare il sistema scolastico migliorando la capacità operativa delle/gli insegnanti e del personale della scuola in merito a come intercettare, prevenire, far emergere e gestire situazioni di violenza, compresa la violenza assistita; di promuovere, nell’offerta formativa della scuola, l’educazione alla parità tra i sessi, per il superamento dei ruoli e degli stereotipi di genere; di formare le operatrici e gli operatori del settore pubblico e del privato sociale su fenomenologia, intercettazione, emersione, presa in carico, valutazione e gestione dei casi di violenza contro le donne; di sensibilizzare il settore privato e i mass media sull’influenza della comunicazione e della pubblicità su temi quali stereotipi di genere e sessismo e sui loro effetti sulla fenomenologia della violenza maschile contro le donne.
Oltre alle associate e agli associati, dell’associazione fanno parte anche le donne vittime di violenze (definite socie-risorse) che stanno tentando di intraprendere un percorso di vita normale e più serena, dopo i traumi subiti. Siglati protocolli anche con altre associazioni, affinché si possano intraprendere percorsi culturali e di sensibilizzazione sui temi che attengono alla violenza sulle donne; sensibilizzare l’opinione pubblica, ed avviare percorsi di formazione nelle scuole. Bisogna sottolineare che la questione continua a restare marginale all’interno degli ambiti associativi e professionali, determinata da carenze culturali, nonostante la gravità degli atti commessi contro le donne siano ancora rilevanti. Alcuni dati: nel 2021, 109 donne sono state vittime di femminicidio, a novembre 2022 invece il numero si attesta a 92, oltre ai comportamenti persecutori, alle violenze psicologiche, fisiche e sessuali.
In apertura dell’incontro, l’avv. Labianca, su delega della Presidente dell’associazione, avv. Krizia Colaianni, ha rivolto i saluti di quest’ultima la quale ha espresso parole di stima e affetto nei confronti di tutte le socie, stima e affetto profondamente ricambiati.
Per la Regione Basilicata ha relazionato l’Avv. Tiziana Gitto, coordinatrice regionale per l’area legale, responsabile per la Basilicata all’interno del coordinamento nazionale, elencando i progetti realizzati nell’anno associativo 2021-22. In particolare, gli eventi di Policoro, gli incontri nelle scuole di Rionero in V.re; formazione ed informazione essenziali per contrastare la violenza di genere. A tale proposito, sempre a Rionero, è in corso la realizzazione di uno sportello di ascolto per l’intera area del Vulture. Da ricordare anche il “Patto per le donne” siglato dalla Regione Basilicata.
Michela Piccione, referente per l’area di Taranto, nonché Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica, ha relazionato sulle problematiche esistenti in quella realtà sottolineando che la questione è contrastata da una diffusa omertà. La violenza domestica, caratterizza l’area del tarantino. L’obiettivo è creare una rete di formazione attraverso le strutture scolastiche, all’interno di strutture come quelle ospedaliere, od anche organizzare corsi di difesa personale.
Immacolata Nestola, referente per l’area di Lecce, nonché tutor de “La voce di una è la voce di tutte”, associazione che si occupa di prevenzione relativa all’endometriosi, ha riferito circa le attività della “Forza delle donne” per la zona di Lecce. L’Associazione di cui innanzi interagisce con “La forza delle donne”, unendo le forze per fare rete al fine di approntare progetti comuni, in merito alla violenza di genere, anche con protocolli firmati con i Comuni del leccese. L’obiettivo è quello di trattare e sostenere chi soffre della patologia (endometriosi) nonché chi ha subito violenza di genere, appunto.
Regina Caterina, una “socia-risorsa” dell’associazione, referente per la Lombardia, scrittrice, autrice del romanzo dal titolo “Panni sporchi”, libro che tratta dalla violenza di genere, scritto in collaborazione con Duilio Loi. Un libro che tenta di approfondire le cause della violenza, cercando di comprendere ed approdare a percorsi cercando soluzioni. La pubblicazione tratta, altresì di una forma di violenza sottaciuta, la cosiddetta violenza assistita. Lo stato d’animo e la reazione di chi assiste alla violenza in famiglia, bambini e ragazzi. Scopo anche di tale pubblicazione, è far sì che tale tema e questioni, non siano relegati e ricordati solo alla data del 25 novembre (giornata mondiale contro la violenza sulle donne), ma in ogni momento di ogni giorno.
Laura Catalano, referente per la Sicilia, ha invece sottolineato la necessità della prevenzione, in quanto la tendenza che si rileva è che, a fronte dell’aumento dei delitti sulle donne, si riscontra una diminuzione delle denunce. Molte donne che subiscono violenza, preferiscono non denunciare il fatto, per non subire una forma ulteriore di violenza, come quella istituzionale. Le donne non si sentono sicure e protette, a causa del fatto che spesso viene a mancare il supporto delle istituzioni. Importante, come sottolineato anche dalle altre referenti, è coinvolgere il sistema educativo affinché creare e modificare una cultura consolidata, per superare ogni forma di omertà.
Al termine dell’incontro, la relatrice, avv. Antonella Labianca, Coordinatrice della Regione Puglia per l’area legale, ha rimarcato la speranza che vi siano progressi in merito a tale grave questione, partendo dai principi educativi, dai valori essenziali delle famiglie, coinvolgendo le istituzioni, in special modo quelle educative, appunto, per concretizzare una sorta di cambio evolutivo di tipo culturale in relazione alla violenza di genere, coinvolgendo anche gli uomini, in particolare i Colleghi, affinchè non siano semplici spettatori, ma attori, in senso positivo, nell’attività di prevenzione e contrasto alla violenza di genere.
credo sia un’associazione, questa delle avvocatesse, concreta, che non fa solo proclami, ma che si occupa davvero di una problematica importante e seria, che esiste da sempre, purtroppo
il mondo di oggi è pieno di falsi valori, è un mondo di prepotenza e sopraffazione, il resto è propaganda. bisogna cambiare la cultura, ma la cultura nnon fa più parte del sistema di oggi… l’associazione ha tutto l’ammirazione possibile, speriamo ci sia la massima collaborazione, degli uomini in primo luogo