All’ospedale San Carlo di Potenza sono negati i più elementari diritti sindacali. Persino la bacheca che dovrebbe essere riservata alle comunicazioni dei rappresentanti dei lavoratori viene occupata da messaggi aziendali. A lanciare la grave accusa è l’avvocato Gaetano Giampalmo, che scrive per conto della Fials, il sindacato autonomo più rappresentativo del comparto Sanità, ventilando una denuncia per condotta antisindacale in caso di mancati interventi correttivi.
L’iniziativa giudiziaria è del segretario provinciale di Potenza, Giuseppe Costanzo che “registra, ancora e purtroppo, un clima diffusamente ostile, in Azienda, verso i basilari diritti di partecipazione sindacale”.
“Sono innumerevoli – scrive nella diffida all’AOR San Carlo il legale – le richieste di attuazione e di rispetto delle prerogative di partecipazione sindacale – in materia di organizzazione degli uffici e dei servizi, di gestione del personale, di definizione dei percorsi di contrattazione integrativa sulle materie individuate dal CCNL, fatte pervenire dalla Fials, che non sono state prese in considerazione né mai alcuna risposta è giunta.
Per Costanzo “questo atteggiamento di silenzio, di disinteresse dell’Azienda verso la necessaria interlocuzione sindacale è triste, forse la peggiore espressione di malgoverno. Si giunge, addirittura, ad impedire alla parte sindacale l’utilizzo libero della bacheca, come comprovano le singolari e negativamente sintomatiche foto che mostrano i manifesti della FIALS strappati. Accade all’ospedale San Carlo a Potenza!”
La Fials chiede “di essere convocata in Direzione per trattare ogni tematica di necessario interesse sindacale, confidando in un ravvedimento della parte pubblica, nel senso del rispetto del sindacato e del doveroso dialogo da tenere con esso (espressione di evoluzione, progresso, di buona amministrazione, di libertà costituzionalmente imposte). Chiediamo anche l’immediata disponibilità della bacheca sindacale, mediante l’eliminazione di messaggi stampati ed affissi che la rendono di uso aziendale”!
“Perciò – conclude la diffida dell’avvocato Giampalmo – attendo riscontro entro 7 giorni, dovendo altrimenti constatare un volontario e consapevole atteggiamento di conculcazione dei diritti e della libertà sindacale, con segnalazione successiva all’Autorità Giudiziaria mediante lo strumento tipico dell’art. 28, Statuto dei Lavoratori, la condotta antisindacale”.