In questi giorni, causa un’ondata di caldo notevole, si torna a parlare di temperature record o di temperature mai registrate e roba simile. E’ il caso di fare qualche chiarimento nella materia dato che purtroppo l’intero ambientalismo rischia di perdere del tutto credibilità se, abbandonando ogni tipo di reale interesse per l’ambiente si getta, come pare aver già fatto, su una singola battaglia in cui il menico unico (nonchè spiegazione monofattoriale di tutta l’evoluzione del pianeta) è la co2, cioè la molecola della vita.
Prima di analizzare i concetti ricordiamo a mo’ di esempio (e ne potremmo fare a decine) che durante l’Impero Romano la valle del Reno in Germania era un centro di grande produzione di grano il quale era coltivabile anche in Inghilterra: adesso in quei luoghi è impossibile quel tipo di coltura dato che fa troppo freddo. Quell’epoca di caldo viene chiamata dagli storici Optimum Climatico Romano perché rese possibile il fiorire di un’agricoltura che aiutò lo sviluppo di quella civiltà. Quindi sul fatto che stiamo vivendo nell’epoca più calda mai vissuta si può andare molto sicuri che ci troviamo di fronte a frottole belle e buone.
Ricapitoliamo: il concetto di Global Warming è uscito dal radar scientifico agli inizi del nuovo secolo quando i carotaggi dei ghiacci hanno messo in chiaro che i picchi di co2 seguono e non precedono i picchi di temperatura e lo fanno con un ritardo che varia tra i 6 ed i 10 secoli. Quindi l’aumento di co2 è la conseguenza e non la causa dell’aumento della temperatura per il semplicissimo ed incontestabile fatto che viene dopo e non prima.
Per questo si passò dal concetto screditato di Global Warming a quello di Climate Change: cioè si passò da una concezione che vedeva un aumento esponenziale delle temperature causate dalla co2 ad una concezione più neutra di cambio climatico in cui il clima era visto, correttamente, come un qualcosa di ciclico e costantemente variabile. La cosa è cruciale dato che, di fatto, il concetto di Climate Change smentisce proprio gli assunti basilari della teoria del Global Warming.
Secondo questa teoria il clima era stato stabile per millenni, poi con l’avvento della civiltà industriale, a causa del rilascio nell’atmosfera di ingenti quantità di co2, le temperature sarebbero cresciute a dismisura. Cosa falsa come una moneta da tre euro e rappresentata dal fomoso grafico ad Hockeystick (mazza di hockey) che fu sponsorizzato da Al Gore nel suo ampiamente screditato documentario che è pieno di errori, imprecisioni e falsità.
Un’ultima cosa: va smentita la delirante affermazione secondo la quale l’aumento della temperatura di uno o due gradi sarebbe fatale per la natura e porterebbe ad un’estinzione di massa. Questa affermazione è falsa e come abbiamo già detto durante la civiltà romana faceva ben più caldo di oggi e la natura non se la vedeva affatto male.
Certo che se associamo il caldo al deserto del Sahara allora potremmo temere che un eventuale riscaldamento distrugga la natura, ma non è così. Le motivazioni della desertizzazione del Sahara sono note e non sono da trattare in questa sede. Più interessante sarebbe da notare che le zone più verdi e rigogliose del pianeta sono quelle tropicali ed equatoriali: sia il regno vegetale che quello animale trovano proprio nelle zone più calde del pianeta un habitat abbastanza favorevole. E non deve ingannare la presenza di enormi quantità di boschi alle latitudini nord: esse sono dovute alla scarsa popolazione di Canada e nord della Russia, del resto sappiamo che è proprio in zona equatoriale e tropicale che gli alberi e la vegetazione crescono più velocemente e con migliori risultati.
Un’ultima cosa (anche se da dire ce ne sarebbero miglaia), a sentire la NASA il mondo sta rinverdendo (Greening) perché la co2 (che non inquina proprio niente essendo un fertilizzante naturale per ogni forma di vita) nell’atmosfera rende più efficienti le piante: cioè rendono meglio anche con meno acqua. Di fatto se le previsioni catastrofiste sono al livello della scienza di Nostradamus, sappiamo che la recente immissione di co2 nell’atmosfera ha reso il pianeta più verde e le prove le abbiamo da quando negli ultimi 40 anni le sonde della NASA fotografano il pianeta dall’alto.
Godetevi il caldo e sappiate che il vero problema di questo periodo è la siccità la quale davvero rischia di mettere a repentaglio la vita di uomini, animali e piante. Ma questa è un’altra storia ed ha a che vedere col Climate Change, quello vero, non col Global Warming e le scemenze messianiche di un Luca Mercalli e compagnia cantante.
Francesco Corrado
Giornalista
Fonte: https://www.lantidiplomatico.it