Il divieto di transito imposto ai ciclisti e ai motociclisti sulle strade provinciali del Comune di Avigliano ha definitivamente messo in evidenza la drammatica situazione in cui versano le strade provinciali della Regione ed in particolare quelle dell’Area Vulture Melfese e Potentina.
Preme far rilevare che tali provvedimenti sono stati adottati per garantire l’ incolumità degli utenti della strada.
È del tutto evidente che i cittadini non possono essere penalizzati, ma è anche altrettanto evidente che a pagare il conto in termini di responsabilità civili e penali non possono essere i pochi dipendenti provinciali che hanno la responsabilità della manutenzione delle strade.
Non si contano le diffide e le segnalazioni da parte della Prefettura, dei Carabinieri, della Polizia Stradale inviate ai dipendenti della Provincia. Alcuni di loro sono stati condannati anche in secondo grado per omicidio stradale colposo e a pagare ingenti somme di denaro, talora pari all’ammontare di quanto guadagnato in decenni di onesto ed onorato lavoro.
Attualmente il personale addetto è meno di un terzo rispetto al fabbisogno con un’età media prossima ai 60 anni e le attrezzature e molti degli autocarri disponibili sono vecchi e in pessime condizioni.
Le stesse auto di servizio, utilizzate dai tecnici per i sopralluoghi, hanno superato abbondantemente i 300.000 km di percorrenza. In questa situazione così disastrata vi è il rischio reale, anzi l’assoluta certezza, che i responsabili dipendenti, che percepiscono un salario medio di 1500 (millecinquecento/00) euro mensili possano essere coinvolti in procedimenti giudiziari civili e penali.
Malgrado ciò i lavoratori delle Province continuano a garantire la continuità del servizio, ma non a tutti i costi. Recentemente, anche per alleggerire gli eventuali procedimenti giudiziari, hanno sottoscritto una nota al Presidente di richiesta di chiusura al transito di quasi tutte le strade provinciali della Provincia di Potenza per mancanza di risorse finanziarie, mezzi e personale necessari per garantirne la sicurezza.
Alla luce di quanto evidenziato, FP CGIL, CISL FP e UIL FPL chiedono alle SS.VV. in indirizzo di intervenire attraverso l’attuazione del piano di potenziamento degli organici e l’assegnazione di risorse adeguate a garantire i lavori di manutenzione e di segnaletica. In attesa di avere gli strumenti necessari, chiedono l’adozione di un provvedimento amministrativo, da trasmettere agli Organi di P.G. e alla Procura della Repubblica dei Tribunali di Potenza, Matera e Lagonegro, che sollevi i dipendenti dalle responsabilità evidenziate. Questa è una situazione che si è creata seguendo la logica distruttiva di ridimensionare le Province, strangolandole piano piano. Un provvedimento folle, preso sulla pelle dei dipendenti e soprattutto dei cittadini. Un provvedimento, sonoramente bocciato dal Referendum del 16/12/2016, che però, nei fatti, si sta realizzando per l’incapacità e l’irresponsabilità delle istituzioni che ai vari livelli dovrebbero prendere in mano la situazione e non lo fanno. L’ANAS, per esempio, pur avendo i suoi problemi, non versa in questa situazione.
Le OO.SS., pertanto, apprezzano lo sforzo encomiabile dei Sindaci e dei Presidenti delle Province di difendere gli interessi dei cittadini, ma ciò va fatto nell’ ottica di salvaguardare tutti dalle conseguenze che simili richieste e provvedimenti comportano. È assurdo che a pagare il conto siano i soli lavoratori delle Province. Non è giusto e non è ammissibile.
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