Dopo l’annuncio dell’insediamento ufficiale del D.G., Massimo De Fino, all’Irccs Crob di Rionero in vulture, diramato il 19 u.s. dall’Ufficio Stampa dell’Istituto, ieri l’altro, non si è fatto attendere la visita lampo per i reparti e il successivo saluto di cortesia al personale radunato nell’Auditorium Enzo Cervellino. Sobrio e con una certa modestia, il nuovo D.G. si è presentato ai suoi dipendenti, illustrando il suo curriculum per meglio far conoscere le sue doti umane e professionali. All’inizio del suo intervento, ha subito voluto premettere, che l’accettazione del nuovo incarico è scaturito da una profonda meditazione sul gravoso impegno che lo attende e dall’entusiasmo di volerlo espletare con successo, per chiudere la sua carriera professionale con l’orgoglio di essere riuscito a rilanciare l’Irccs Crob, ritenuto, nonostante gli ostacoli da superare, il fiore all’occhiello della Sanità lucana. Non sono mancati tratti di emozione nella sua esposizione per dare il senso del suo primo approccio verso i suoi dipendenti, richiamandoli al senso di responsabilità e alla collaborazione attiva nell’interesse delle sfide che ha difronte l’Irccs Crob. Dopo aver dato merito al personale tutto e a quei suoi predecessori, che si sono distinti per i risultati conseguiti dal Crob fino ad approdare al titolo di Istituto di Ricerca, non ha esitato a sottolineare la gravità in cui versa, attualmente, la struttura – sono sue le parole – anche per essere stata per troppo tempo senza una guida. In un altro passaggio del suo intervento ha esclamato – … Ho bisogno di collaborazione! So anche che una giusta collaborazione non sempre c’è stata. L’Irccs Crob è il gioiello della Basilicata – ha poi ribadito – necessita della gentilezza e l’umanità di tutti voi, abbiamo bisogno di superare il deficit economico, aggredire le liste di attesa, abbattere l’emigrazione sanitaria passiva, rinsaldare i giusti rapporti con il Madonna delle Grazie di Matera e con il S. Carlo di Potenza e costruire una rete a 360°, che coinvolga tutte le strutture sanitarie della Regione. Chiedo un impegno morale a tutti voi – ha proseguito – per il bene dell’Istituto e per i pazienti, saremo una grande squadra, per difendere questo piccolo grande gioiello della Basilicata. Sono orgoglioso di dirigere questo Istituto – ha sottolineato – per rilanciarlo, perciò ho bisogno della vostra collaborazione, voglio venire in ogni Unità Operativa, per meglio capire il lavoro che svolgete, come lavorate e capire direttamente le vostre esigenze. Insieme al nuovo Direttore Scientifico – ha così concluso – programmeremo un lavoro efficace coniugando attività clinica e attività di ricerca, rafforzeremo, fra l’altro, il rapporto con il Pascale di Napoli e con il San Giovanni Paolo II di Bari, per dare un rinnovato impulso all’Alleanza Mediterranea Oncologica in Rete (AMORE). Per dirla con un proverbio, il buongiorno si vede dal mattino, perciò, si potrebbe dire, che il primo approccio, insieme ai buoni auspici esternati dal nuovo D.G., De Fino, lascia intravedere una inversione di tendenza e un futuro di speranza, nell’interesse dell’Irccs Crob e dei pazienti affetti da patologie neoplastiche. Un percorso auspicabile soprattutto da parte di chi soffre. Da ex dipendente, presente all’appuntamento, ho rivolto a Massimo De Fino le mie congratulazioni e i migliori auguri di buon lavoro, e che sappia onorare con orgoglio il proprio prestigio personale, svincolandosi dai lacciuoli e dai diktat della politica, e che sappia esercitare le proprie funzioni in piena autonomia, alzando la testa se sarà necessario. Inoltre, conoscendo a fondo la realtà dell’Irccs Crob per aver prestato la mia opera, per oltre un quarantennio, suggerirei al nuovo D.G De Fino di effettuare una attenta radiografia della realtà per fare scelte oculate, individuando e diffidando, fra l’altro, dei cattivi consiglieri e di chi, sia dall’intero che dall’esterno remano contro. Da parte mia, come ho sempre fatto in difesa dell’Irccs Crob, sarò sempre vigile sugli sviluppi degli impegni assunti, e non esiterò a pronunciarmi pro o contro, rispetto agli esiti che si riscontreranno in futuro. Se son rose fioriranno!
Gennaro Giansanti – Ex dipendente Irccs Crob