riceviamo e pubblichiamo….
Promesso? fatto!… Con grande enfasi, il Generale Vito Bardi tenta di dare le ultime carte della sua partita, cercando di accreditarsi qualche merito prima di uscire di scena, nel tentativo di offuscare i disastri prodotti alla guida del cosiddetto ‘Governo del Cambiamento’. Lo fa puntando l’attenzione sull’Irccs Crob, ritenuto fino a qualche anno fa, tra le eccellenze ed il fiore all’occhiello della sanità lucana, purtroppo, bistrattato da un’allegra gestione manageriale e dall’incapacità da parte del Governo regionale di imprimere un reale rilancio. Nonostante il sacrificio e gli sforzi profusi dall’intero corpo del personale, limiti e carenze strutturali non hanno permesso quel salto di efficienza e di qualità necessaria a far volare alto l’Irccs Crob. Si registrano lacune sul piano tecnico-scientifico e della qualità dell’offerta sanitaria, quindi, della prevenzione, della cura e della ricerca, degna di una struttura sanitaria di eccellenza, sottoposta a continue verifiche per mantenere la sua titolarità di Irccs e poter continuare la sua missione nella lotta contro il cancro. Dopo quattro anni e mezzo del cosiddetto ‘Governo del Cambiamento’, fra annunci, promesse e flop su tutti i versanti ed in primo luogo su quello della Sanità, della quale l’Irccs Crob ne è l’emblema, ed è proprio da questo emblema, che Bardi, intende “ripartire”. Infatti, il 21 u.s. con un annuncio a sorpresa, Vito Bardi, informa i media per aver ricevuto una “lettera ufficiale” dal Ministro della Salute, Orazio Schillaci, con la quale gli comunicava il nome del ricercatore di fama internazionale, Giannicola Genovese, che assumerà la direzione Scientifica dell’Irccs Crob. Si tratta di un lucano originario di Avigliano, che si è fatto strada negli Stati Uniti, lavora al MD Anderson Cancer Center di Houston (Texas). Ma, ulteriori sorprese non si fanno attendere, ed ecco che in meno di 24 ore, estrapola dal cilindro la nomina del Direttore Generale dell’Istituto, nella persona del Dott. Massimo De Fino. Due nomine attese da oltre un anno, eppure, Bardi, spudoratamente ha aperto il suo comunicato sulle due nomine, scrivendo: – “Promesso. Fatto. Dopo l’indicazione del nuovo direttore scientifico del Crob, oggi è la volta del nuovo direttore generale: il dott. Massimo De Fino ha un CV importante, conosce bene la sanità lucana, dove ha già prestato servizio … A lui formulo i migliori auguri,-ha proseguito – con l’auspicio di rilanciare il nostro istituto di Rionero in Vulture”. Sulla stessa sintonia si è pronunciato l’Assessore alla Salute Francesco Fanella che nel comunicato congiunto si è così espresso – “La nomina del dott. Massimo De Fino rappresenta una grande opportunità per ottimizzare le attività a carattere scientifico di diagnosi e cura delle patologie oncologiche”. Io direi, se son rose fioriranno!… Questo è l’auspicio atteso dal popolo lucano, da chi presta la propria opera al servizio dell’Irccs Crob, ma soprattutto da chi è costretto a combattere quotidianamente con il cancro. Perciò, non si può non augurare un buon lavoro e una montagna di successi agli autorevoli professionisti che hanno accettato un incarico così gravoso, denso di problemi da risolvere e soprattutto di insidie che da sempre hanno minato lo sviluppo dell’Irccs Crob. Si tratterà intanto di risanare l’ultimo bilancio chiuso con un passivo di quattro milioni di euro a fronte dei bilanci delle gestioni precedenti chiusi sempre in attivo, utilizzati spesso per risanare gli ammanchi di altre strutture sanitarie con in testa il San Carlo di Potenza. Si tratterà di procedere concretamente nell’attuazione di quel piano di potenziamento e rilancio dell’Irccs Crob annunciato fin dall’insediamento del Governo di Centro Destra nel 2019, continuamente oggetto di riproposizione sotto i colpi delle denunce e delle proteste dei sindacati, degli operatori sanitari e dei pazienti, senza risultati tangibili per una inversione di tendenza credibile. E’ da augurarsi che queste due nomine non rientrino in quella logica elettoralistica che l’Irccs Crob ha conosciuto, purtroppo, fin dalla sua istituzione. Inoltre, è da augurarsi che i professionisti in campo, sappiano onorare con orgoglio il proprio prestigio personale, svincolandosi dai lacciuoli e dai diktat della politica, e sappiano esercitare le proprie funzioni in piena autonomia, alzando la testa se sarà necessario. Si tratterebbe semplicemente di rispettare la legge istitutiva e la missione assegnata all’Irccs Crob per la lotta contro il cancro, nella consapevolezza, che elevare il suo prestigio, renderà prestigioso l’intero sistema sanitario regionale, attraverso una rete virtuosa di relazioni sanitarie dentro e fuori gli ambiti regionali, attraverso un gioco di squadra e senza miopie, dannose per il raggiungimento di obiettivi comuni nell’interesse di chi soffre. A proposito di autonomia dei professionisti nominati, mentre stavo redigendo questo mio intervento, mi è giunta una indiscrezione, secondo la quale, il neo DG De Fino sabato 25 u.s. si sarebbe recato al Crob in visita di cortesia, senza nessun preavviso e senza nessun codazzo di politici al seguito, forse per evitare di essere facile preda di strumentalizzazioni, visto che nell’ultimo periodo, ad esempio, Bardi e Fanelli stanno intensificando a più non posso, inaugurazioni e tagli di nastri pur di marcare la loro visibilità a fini elettoralistici. Mi piace segnalare questo episodio come primo atto di autonomia del neo DG. Il prosieguo, chiaramente, sarà tutto da verificare.
Gennaro Giansanti
già dipendente dell’Irccs Crob