Dal primo novembre, il Centro Emodialisi strutturato nell’ambito dell’Irccs Crob, cessa di essere parte integrante dell’Istituto. Infatti, il D.G. Massimo Defino con delibera n. 2024/00564 del 31/10/2024 e con la conseguente stipula di un Protocollo d’Intesa con l’ASP di Potenza, assegna a quest’ultima la gestione del Centro Emodialisi, per la durata di 12 mesi e comunque – è scritto nella delibera – sino a specifica disciplina regionale avente ad oggetto il trasferimento delle attività in capo all’ASP. Una decisione assunta alla chetichella, senza tanto clamore. È stato stipulato un protocollo d’intesa senza il preventivo coinvolgimento delle OO.SS. deputate non solo a conoscere la nuova organizzazione del lavoro e le nuove dinamiche contrattuali che potrebbero modificare o determinare delle deflessioni dei diritti acquisiti. Ho sempre ritenuto che le OO.SS. debbano rivendicare e contemplare nella loro azione, il proprio peso fin dalle fasi programmatorie, per meglio assumere non solo una più efficace contrattazione, ma anche per migliorare l’azione di controllo dei processi attuativi degli impegni aziendali, nell’interesse dei lavoratori e dell’offerta sempre più efficace e migliore per i pazienti. Il protocollo d’intesa stipulato, si configura sostanzialmente come un contratto a mezzadria di un servizio in fase di depauperamento, che non si conosce ancora la reale sorte di un servizio, che fin dal 1986, fu l’emblema dell’avvio del nosocomio di Rionero in Vulture quale entità sanitaria. Infatti, fu il Centro Emodialisi la prima eccellenza ospitata in quella struttura, che oggi si fregia del titolo di Irccs in campo oncologico, sempre bistrattato da chi fin dagli albori si ostinava a contrariare la sua permanenza per la presunta incompatibilità con il progetto oncologico. Tesi confutata dal Prof. U. Veronesi già nei primi anni ’90 con l’avvio della Sperimentazione Gestionale, evidentemente il luminare, avendo cognizione di causa, guardava all’evolversi della ricerca in quella branca della medicina chiamata Onco-Nefrologia, che, fra l’altro, anche l’ex Direttore Scientifico Alessandro Sgambato prestò attenzione con il coinvolgimento dei nefrologi del Centro Dialisi. Questo per affermare che il tanto paventato potenziamento e rilancio dell’Irccs Crob, potrebbe benissimo includere l’Onco-Nefrologia quale branca emergente, per le complicanze dei trattamenti oncologici e contemplare in tale ambito di ricerca e cura anche il Centro Dialisi che si vorrebbe depauperare. Una scelta vergognosa, una volontà mai abbandonata da parte dei detrattori palesi ed occulti del fallimento dell’Irccs Crob con tutte le sue articolazioni, compreso la Dialisi, che nonostante tutto, l’hanno reso un Centro di Eccellenza. Lungi da me, voler innescare “dannosi” allarmismi, ma quello del depauperamento del Centro Dialisi, rappresenta un segnale inquietante, alla luce delle modalità con le quali è maturata la scelta, le stesse che potrebbero estendersi gradualmente per il resto dei servizi offerti dal Crob, che come la Dialisi soffrono di carenza di personale ed in primis di figure apicali. Al di là della squallida propaganda elettoralistica consumatasi lo scorso mese di aprile proprio all’interno del Crob da parte del Centrodestra che governa la Regione, a tutt’oggi, le criticità nevralgiche e strategiche per il tanto auspicato rilancio dell’Irccs Crob, ancora stentano a dare barlumi di segnali incoraggianti. A undici mesi dall’insediamento del nuovo D.G. Massimo De Fino, al di là di manifestazioni pur lodevoli per preservare l’immagine dell’Azienda ed esaltare il lavoro dei professionisti e del personale tutto, che faticosamente, con abnegazione e spirito di sacrificio, producono comunque risultati positivi sul piano della ricerca, della cura e della prevenzione, ancora non sono visibili i proponimenti sanciti nell’atto Aziendale, dello scorso mese di maggio, sul potenziamento ed il rilancio dell’Istituto. Intanto va registrato che proprio quell’Atto sancì tacitamente la neutralizzazione del Centro Dialisi, ritenuto un corpo estraneo, quindi, nemmeno degno di essere menzionato quale entità e valore intrinseco da preservare, anziché disfarsene per favorire logiche già sconfitte nel passato. Vale la pena ricordare, che ogni qual volta si riproponeva l’argomento, soprattutto negli anni ’92-’96-’97 le mobilitazioni di massa a fianco dei dializzati e in difesa del nosocomio, per la destinazione oncologica, sventavano le manovre maldestre. Tutto, va sottolineato, grazie al ruolo vigile e alle azioni unitarie delle OO.SS. Aziendali CGIL – UIL – CISL – CISAL – ANAAO – CIMO e dell’Associazione dei dializzati ANED, che riuscivano a invertire la rotta con la partecipazione e la mobilitazione di miglia di cittadini. Un modus operandi da riproporre ancora, in difesa del Centro Emodialisi e per rivendicare concretezza per l’attuazione del paventato potenziamento e rilancio dell’Irccs-Crob. Aprire da subito una vertenza che fissi modalità e tempi certi, per l’attuazione dei programmi annunciati, ed in primis imporre la nomina del Direttore Scientifico, assente ormai da due anni, una situazione intollerabile che squalifica l’Istituto e dà motivo fondato sulle volontà e gl’intrecci regionali e nazionali in funzione del fallimento dell’Irccs-Crob. Non credo di esagerare! Mi auguro di sbagliarmi!
Gennaro Giansanti
già dipendente Irccs-Crob