Per il Capogruppo di Bcc: “L’infermiere di famiglia, se tutto va bene, si materializzerà solo con l’anno nuovo, perché la Giunta Bardi ha a tutt’oggi preferito scaricare sulle famiglie i costi dell’assistenza”
“Il presidente Bardi e l’assessore Latronico tentano di spacciare come una novità l’istituto dell’infermiere di comunità laddove, in realtà, si tratta di una figura professionale prevista e finanziata sin dall’anno 2020 e che quindi arriva in Basilicata con più di quattro anni di ritardo a causa dell’incapacità della Giunta Bardi di utilizzare i cospicui finanziamenti messi a disposizione della nostra regione dal Governo centrale per portare l’assistenza infermieristica a casa degli anziani fragili e dei malati cronici”.
È quanto afferma il capogruppo di Basilicata casa comune, Giovanni Vizziello ,che aggiunge:
“Già previsto dal Patto per la Salute 2019-21 e dal Decreto Ministeriale 77, l’infermiere di comunità o di famiglia è stato organicamente disciplinato dal decreto Rilancio del maggio 2020 che ha attribuito alla Basilicata 7,5 milioni di euro per rendere effettiva questa nuova figura professionale, risorse che la Regione si è tenuta colpevolmente nei cassetti, senza spenderle, impedendo così ad anziani non autosufficienti e malati cronici di accedere ai benefici derivanti dall’attività dell’infermiere di comunità, in grado di intercettare e soddisfare le esigenze assistenziali di anziani non autosufficienti e di soggetti affetti da malattie croniche”.
“Siamo quindi al cospetto di una figura professionale fondamentale per rendere concretamente operative le Case e gli Ospedali di comunità e per rafforzare la medicina del territorio – sottolinea l’esponente di Basilicata casa comune – garantendo, oltre ad una assistenza più appropriata, anche rilevanti risparmi di spesa, dal momento che il ricorso al Pronto Soccorso è diventato in Basilicata l’unico strumento per ricevere cure, anche con riguardo a prestazioni che potrebbero essere fornite al domicilio degli utenti, come confermano i dati sugli accessi al Pronto Soccorso, il 70% dei quali è rappresentato da codici bianchi e verdi o da accessi impropri, cui non segue alcun ricovero ma la dimissione al domicilio”.
“Nonostante la Basilicata sia al vertice della classifica delle regioni italiane relativa all’incidenza delle malattie croniche e riesca a garantire un posto nelle RSA a soli 8 anziani ultrasettantacinquenni su 1000 – conclude Vizziello – l’infermiere di famiglia, se tutto va bene, si materializzerà solo con l’anno nuovo, perché la Giunta Bardi ha a tutt’oggi preferito scaricare sulle famiglie i costi dell’assistenza ai propri congiunti non autosufficienti”.