L’India sarà il paese che ospiterà la riunione del G20 del prossimo mese. E spetta al paese ospitante decidere quali Stati non membri invitare. Dall’elenco ufficiale degli invitati sul sito del G20 si evince che l’India ha invitato a partecipare al vertice internazionale otto paesi non membri: Bangladesh, Egitto, Mauritius, Paesi Bassi, Nigeria, Oman, Singapore ed Emirati Arabi Uniti. L’Ucraina non è stata invitata, mentre è stata invitata la Federazione Russa, nonostante gli appelli dell’Occidente ad espellerla dal gruppo. In effetti, l’India non ha mai preso posizione contro la Russia sulla questione della guerra in Ucraina. Aveva infatti rifiutato di applicare sanzioni alla Russia, nonostante le forti pressioni degli Stati Uniti in tal senso. Questa volta poi l’India ha disatteso i diktat occidentali, rifiutando di espellere la Russia dallo stato di membro permanente del G20.
Quali conseguenze geopolitiche si devono trarre da questa scelta di campo internazionale dell’India? Forse il subcontinente indiano è alleato di Russia e Cina contro l’Occidente? Decisamente no! E’ vero che l’India fa parte degli Stati fondatori dell’associazione internazionale denominata Brics – acronimo che sta per l’appunto per Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica. Ma è anche vero che l’India ha forti contese territoriali con la Cina nel Kashmir. In verità quella indiana sull’Ucraina, più che una scelta di campo a favore della Federazione Russa, è una posizione di grande neutralità. L’India ha bisogno del gas russo per il suo sviluppo economico e ha un interscambio commerciale con la Russia di notevole entità. Semplicemente non vuole rinunciare a questi vantaggi economici e commerciali, anche perché considera importante la cooperazione tra grandi paesi asiatici sotto il profilo della sicurezza, dei trasporti, delle infrastrutture e della finanza.
Ma la questione è un’altra. Fino a qualche anno fa se un paese non obbediva ai diktat dello zio Sam era sufficiente per gli Usa fare la voce grossa e, se poi non bastava, inviavano a ridosso delle coste una portaerei armata di tutto punto e riportavano alla “ragione” il malcapitato paese disobbediente. Questo potere di deterrenza militare statunitense non esiste più. La guerra in Ucraina ha dimostrato al mondo che gli armamenti americani sono obsoleti, mentre quelli della Federazione Russa sono molto più avanzati tecnologicamente. Basti dire che i russi dispongono di missili ipersonici da tempo, mentre gli Usa hanno fallito gli ultimi test relativi a questo tipo di armamento. I russi, poi, hanno caccia di quinta generazione, carri armati quasi indistruttibili, sistemi di disturbo elettronico e droni per uso militare assolutamente all’avanguardia. Si annunciano tempi duri nell’arena internazionale.
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