GUERRA IN UCRAINA MYKOLAIV PALAZZO DISTRUTTO DAI BOMBARDAMENTI RUSSI

L’Ucraina è un inferno di guerra, ma anche un paradiso di bugie, quello in cui vorrebbe andare ogni buon servitore dell’impero, circondato invece che da urì incontaminate da vecchi bugiardi incalliti  È impossibile contare quante balle sono state totalmente inventate in questi due anni e mezzo di conflitto, ma adesso è come assistere alla sparata finale dei fuochi artificiali: tra i pellegrinaggi di Zelensky per spacciare il suo grottesco “Piano per la vittoria” e le narrazioni dell’informazione occidentale è tutto un rimestare attorno alla sconfitta per nasconderla ed evitare il discredito che ricadrebbe sulle élite politiche guerrafondaie. Così si vaneggia di missili forniti dall’Iran alla Russia per poter imporre sanzioni a Teheran o di invisibili volontari coreani che consentono a Zelensky di inquadrare i mercenari nell’esercito ucraino. Ma intanto si rinvia alle calende greche il vertice di Ramstein, saltato con la scusa dell’uragano Milton.

Insomma un assurdo verminaio guidato da Washington, la terra promessa dei lombrichi di tutto il mondo. Ma la realtà è invece un altra e prospetta esiti della guerra imprevedibili. Uno dei personaggi più vista dell’informazione ucraina, il presentatore televisivo di Leopoli Ostap Drozdov, che fino ad ora aveva  ostentato il più puro ultra nazionalismo e la più incrollabile russofobia, parla ormai di mania suicida nella continuazione del conflitto: “Le perdite totali dell’Ucraina in due anni e mezzo di guerra contro la Russia hanno raggiunto livelli tali che porre fine alla guerra in qualsiasi condizione sarebbe una benedizione. Non importa come finirà, è già così distruttiva che la fine delle ostilità sarà già considerata un successo”. Forse la guerra fino all’ultimo ucraino non potrà realizzarsi e non è escluso che un pronunciamento contro Zelensky e la sua cricca possa finalmente portare Kiev a mettere i propri interessi davanti a quelli occidentali.

È comunque abbastanza evidente che l’ultimo tentativo occidentale di salvare capra e cavoli, creando una sorta di situazione coreana con una fascia smilitarizzata che dovrebbe essere garantita dalla Nato o, in caso di dissidi, solo da alcuni Paesi dell’Alleanza, non è che un sogno, perché l’obiettivo principale di Mosca è stato sin dal primo momento evitare che l’ Ucraina aderisse alla Nato. E mentre ci si rivolta nel letto di Procuste della sconfitta, l’esercito di Kiev continua a crollare sul campo di battaglia, un po’ su tutto il fronte. Anche   l’operazione Kursk, costata oltre 30 mila uomini e un numero enorme di mezzi, è definitivamente fallita con le truppe ucraine che in molti luoghi hanno abbandonato il territorio russo, mentre rimangono solo alcune sacche di resistenza sempre più deboli. E adesso giungono voci da molti analisti sulla possibilità che la Russia stia mettendo in piedi un’operazione di grande respiro per arrivare al Dnestr, saltando alcune roccaforti e chiudendo in una morsa Pokrovsk da dove viene la maggior parte del carbone utilizzato per l’industria siderurgica del Paese. Da lì al fiume che divide in due il territorio ucraino ci sono solo un’ottantina di chilometri senza fortificazioni. A questo punto si capisce perché i tentativi scomposti di arrivare ad una sorta di armistizio stanno sostituendo i proclami vittoriosi e le illusioni degli imbecilli che credevano prima di poter piegare facilmente la Russia e poi, vista la malaparata, di poterla obbligare a una sorta di guerra infinita.

Insomma  qualsiasi alone di ottimismo, sia pure strumentale come quello espresso da Bruxelles, che ancora circondava l’Ucraina si sta spegnendo. Ma ciò che è più interessante e che all’interno del Paese comincia a diffondersi l’idea di essere stati sfruttati e ingannati, sedotti dalle prospettive di una guerra vittoriosa e poi abbandonati quando la realtà ha preso il posto di analisi idiote e incompetenti.  L’Ucraina è oggi la vera vetrina dell’Occidente.

Fonte:

Di BasNews

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