Non esiste una rabbia studiata, scoppia a seconda di come si è. E antropologicamente gli italiani sono diversi.
Anche qui arriverà l’ira che ha travolto i canadesi, ma avverrà quando gli italiani si accorgeranno che gli aumenti sono insostenibili, che la spesa sarà carissima, le pmi chiuderanno, i negozi abbasseranno le serrande, i lavori saranno in bilico, che le tasse saranno insoppoprtabili da oggi, non da domani.
Noi per la dignità e per i diritti non abbiamo mai mosso un dito, tranne qualche voce per lo più ridicolizzata dai media. Eppure c’erano riflessioni importanti da fare, pur avendo opinioni diverse. In fondo stavanoo travolgendo il diritto, le libertà, i doveri… Fatti per nulla superficiali. Purtroppo noi scattiamo sull’attenti solo quando ci toccano le tasche, mentre i canadesi lo hanno fatto contro il principio dell’obbligo (in questo caso vaccinale). È molto diverso.
Ora cercate la notizia della protesta immensa che sta travolgendo Ottawa e vi accorgerete che i media non stanno sul pezzo. Poi ragionate su quante stupidaggini passano ogni giorno enfatizzandole e capirete che rischiamo di non essere mai informati correttamente. Siamo dentro una narrazione e chi la rifiuta è fuori dal giro, trasformato in ignorante proprio colui che ragiona oltre le apparenze.
Basta dare del complottista a chi critica il pensiero unico, a chi ragiona diversamente, e il gioco è fatto. Se pensiamo che molti di noi si creano la propria opinione sulle letture di certi giornali, sull’ascolto dei media, sulle falsità della retorica politica, sui marketing e sulle esposizioni soggettive di qualche star del momento che cerca di fare carriera personale, ci può essere poca speranza nel risveglio popolare se non appunto quando la crisi arriverà a scavare i risparmi. Sarà ben poco rispettabile questo popolo, sia prima che dopo.
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