Uno dei problemi principali delle nuove generazioni è la gestione del tempo libero: spesso, il tempo in cui i giovani non sono impiegati nelle svariate attività scolastiche o di studio individuale, è utilizzato in maniera disfunzionale. Un esempio è la modalità relativa al costante attaccamento ai dispositivi elettronici: lo smartphone, il computer, con i quali si cade ciclicamente in uno spasmodico uso dei social network, che, senza dubbio, sono un buon mezzo di interattività, di incontro, di crescita tra persone -soprattutto in un momento così delicato per il mondo intero a causa delle pandemia da covid-19 e delle restrizioni conseguenti, che hanno provocato una mancata possibilità di aggregazioni sociali partecipate- ma se utilizzati in maniera scorretta ed eccessiva, divengono una vera e propria dipendenza patologica che crea non pochi disagi psicofisici, per non parlare delle alterazioni anatomiche come i problemi alla vista che sono in costante aumento.
Diminuiscono progressivamente i ragazzi che si incontrano tra loro per discutere, confrontarsi, condividere, e il momento attuale pandemico non è di certo di aiuto per ovviare a tale disagio che, purtroppo, può sfociare in atteggiamenti e azioni distruttive per se stessi e a volte anche per gli altri, come l’abuso di alcool o sostanze stupefacenti a cui molti ragazzi si avvicinano per poter “riempire” un vuoto, una carenza, un senso di insoddisfazione.
Il tempo utile per poter dar sfogo alla propria percezione di se stesso, per un giovane, rappresenta una risorsa molto importante, rappresenta la “libertà”, e soprattutto una grande opportunità per poter introspezionarsi, per poter comprendersi, e scoprire i propri interessi, le proprie passioni, le proprie inclinazioni…
Sarebbe un tempo tramite il quale potrebbe essere utile incanalare le proprie energie e la propria adrenalina in qualcosa di creativo, di pragmatico: mi vengono in mente, per esempio, le possibilità di poter esprimere la propria personalità tramite la pittura, per chi ne fosse attratto; tramite lo sport come il calcio, il tennis, la pallavolo; o la possibilità di imparare qualcosa di nuovo, come per esempio le lingue straniere, il canto o tanto altro ancora.
Sono tutti espedienti utili per poter crescere interiormente, per poter elevarsi, per poter ascoltare se stessi, e dare nuovi input vincenti in maniera costruttiva alla propria stima di sè , alla propria consapevolezza, alla padronanza di sè…
Poter indirizzare i ragazzi nella “giusta direzione”, soprattutto quelli più fragili o più insicuri, non è un’impresa sempre semplice. A tal proposito, un’idea più che utile sarebbe quella di attivare uno sportello psicologico nelle scuole di ogni ordine e grado, coordinato dalle figure professionali competenti, come supporto e sostegno, per rispondere innanzitutto ai traumi e ai disagi arrecati dalla pandemia, quindi per prevenire gli eventuali problemi psicologici tra gli studenti, e anche per poter trovare assieme ai ragazzi un modo per gestire e abbattere la propria noia, la propria apatia, i propri momenti di sconforto per dirottarli in una direzione differente, nuova, e trovare uno spazio interiore per cogliere l’entusiasmo nel fare le cose.
Una società sana è ancora possibile…A volte bastano pochi step per raggiungere il benessere. L’importante è essere consapevoli di non essere soli. Quando un giovane viene ascoltato e accolto con empatia e senza alcun pregiudizio, un raggio di sole cresce dentro di lui abbattendo le oscurità…
Carmen Piccirillo