Un’antica varietà di pomodoro che cresce senza acqua. È il pomodoro ‘Ciettaicale’, coltivato a Tolve e che prende il nome dalla sua custode, Lucia Aicale, da tutti chiamata in paese con il soprannome ‘Ciettaicale’ e che dagli anni ‘30 ha conservato e selezionato i semi. Un pomodoro che rischiava l’estinzione dagli orti e dai campi senza il suo prezioso lavoro di salvaguardia. Scomparsa prematuramente, l’eredità sementizia è passata alla figlia Antonia De Angelis, titolare dell’omonima azienda agricola e del figlio Gianni Infantino, cultore di biodiversità. Grazie al ritrovamento in dispensa di un barattolo di latta, i semi sono stati preservati e tramandati di generazione in generazione. Definito il pomodoro del deserto, per la sua unicità di crescere senza acqua, se non quella piovana, ha sviluppato negli anni autodifese naturali che lo rendono molto resistente alle malattie e agli attacchi degli insetti, non essendo stato mai trattato. Polpa soda e non acquosa, buccia sottile, dal gusto dolce e aromatico, è ideale per l’essiccazione e la conservazione sott’olio, ma anche consumato fresco e gustoso per la passata fatta in casa come una volta. Gianni Infantino nel podcast racconta di questo ecotipo e della sua importanza.