di redazione
Palazzo Ciasca, di origine settecentesca, è uno dei palazzi storici di Rionero, casa natale del Senatore Ciasca. Nel 1980 subì gravi danni in seguito al terremoto del 23 novembre. Fino alla data del terremoto, il Palazzo, preso in fitto dal Comune, fu sede di alcune classi scolastiche della scuola media “Michele Granata”. Successivamente, dopo i gravi danni subiti, si intervenne realizzando una copertura per evitare che gli stessi, si aggravassero ulteriormente. Di fatto, però, lo stesso non è stato mai oggetto di interventi strutturali che ne permettessero il recupero. Vi furono anche controversie tra il Comune ed una impresa privata in relazione all’acquisto. Tale impresa, che prevedeva, attraverso il suo recupero, di realizzare abitazioni e locali commerciali, fu esclusa dall’acquisto da parte del Comune nel 2005, il cui commissario prefettizio fece valere il cosiddetto diritto di prelazione. Alcuni anni fa, l’edificio era stato inserito, assieme ad altre strutture private, in un progetto denominato “Terre di Aristeo” per realizzare un borgo albergo diffuso; purtroppo, però, il progetto è stato congelato per mancanza di fondi. L’unica cosa certa ad oggi, è lo stato strutturale che risulta di estrema gravità, nonché il fatto che, senza adeguati interventi di consolidamento, si potrebbero verificare dei crolli.
Nel corso degli ultimi 2 Consigli comunali, vista la grave situazione strutturale dell’immobile, si è discusso della questione (ne hanno parlato, in particolare, il Sindaco e il consigliere Locoro) in cui si è prospettata, vista l’assenza di disponibilità finanziarie comunali da utilizzare per il recupero, la vendita dello stesso. Difatti, il Palazzo, è stato inserito nel cosiddetto “Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari 2022”. Tale alienazione, però, si prospetta alquanto difficoltosa, visto lo stato del Palazzo e i relativi ingenti finanziamenti necessari per il recupero strutturale e il conseguente risanamento conservativo, considerando che esso risulta riconosciuto d’interesse storico- urbanistico. Sarebbe, piuttosto, indispensabile realizzare un progetto di risanamento, appunto, e, coinvolgendo l’Ente Regione, ottenere i relativi finanziamenti. Del resto, la Regione non può essere al servizio degli interessi dei soli Capoluoghi, in primis Potenza: vedi solo l’ultimo finanziamento di 40 mil/euro relativo al dissesto del Comune, che rappresenta un lasciapassare per tale Comune a non essere virtuoso come tutti gli altri; tanto, appunto, la Regione risulta essere sempre al suo completo servizio. In tal modo, con un po’ di impegno, lo storico edificio, potrebbe essere recuperato. Se ciò non dovesse essere avviato, il destino del Palazzo risulta segnato, e la sua demolizione sarà inevitabile. Si confida in ogni caso nell’Amministrazione comunale, e nel suo senso di responsabilità, cosicché, Palazzo Ciasca possa ritornare agli antichi splendori, così come nella foto storica allegata.