Il presidente del Festival, Saverio Vizziello, e il direttore artistico Dinko Fabris hanno partecipato ad un incontro sui rapporti fra Egidio Romualdo Duni e la Francia presentando in anteprima “Les deux chasseurs et la laitière”, opèra-comique che sarà in scena il 23 ottobre al Teatro Comunale Guerrieri di Matera
Il Festival Duni è stato ospitato, il 7 ottobre scorso, nell’autorevole sede del Consolato Generale d’Italia di Boulevard Augier a Parigi, dove si è tenuto un incontro dedicato alle opere settecentesche di Egidio Duni, tra Italia e Francia. L’occasione era la presentazione dell’opèra-comique Les deux chasseurs et la laitière composta da Duni a Parigi nel 1763, su un libretto tratto da due fiabe di Jean de La Fontaine, che sarà prodotta a Matera nel Teatro Comunale Guerrieri il prossimo 23 ottobre a conclusione del Festival Duni 2021. Alla presenza dei massimi rappresentanti delle istituzioni musicologiche e di ricerca francesi, di musicologi e musicisti, oltre ai responsabili del Consolato, un folto pubblico ha accolto con interesse e partecipazione l’evento.
Ha aperto l’incontro il Console d’Italia Irene Castagnoli, che ha ricordato il ruolo di prezioso ponte culturale tra Italia e Francia svolto nel Settecento da Egidio Duni, simbolo di un’idea europea che mantiene tutta la sua attualità ai nostri giorni. Janclaude Arnod, Proviseur/Preside delle scuole dell’Istituto Italiano da Vinci a Parigi ha ricordato anche a nome della vicepreside Paola Visone – principale organizzatrice dell’evento – la valenza didattica del progetto Duni che coinvolgerà le scuole italiane in Francia (e le scuole della provincia di Matera, in collaborazione con la Compagnia L’Albero) unendo le fiabe di La Fontaine alla musica di Duni. La parte istituzionale è stata chiusa dal saluto di Saverio Vizziello, direttore del Conservatorio Duni di Matera e Presidente del Festival Duni di Matera, che ha evidenziato il livello internazionale raggiunto dopo 22 anni di vita dal Festival da lui creato in una città come Matera, unica al mondo e sito Unesco, che quest’anno ha avuto già presenze del livello di Jordi Savall e il gruppo francese Les Arts Florissants. Non a caso l’opera di Duni, in prima esecuzione integrale moderna con strumenti antichi, sarà prodotta con un ensemble specializzato francese, Faenza diretto da Marco Horvat, con la partecipazione dell’Orchestra barocca del Festival Duni.
L’incontro su Duni al Consolato Italiano non poteva non avere una componente di ascolto musicale, che è stata assicurata da Marco Horvat, direttore dell’esecuzione di Les deux chasseurs et la laitière di Duni a Matera, che ha spiegato l’impostazione da lui data allo spettacolo per il Festival Duni, mostrando anche una edizione settecentesca originale del libretto stampato a Parigi. Lo stesso Horvat alla chitarra ha accompagnato la voce del baritono Roman Dayez nell’esecuzione di due arie dall’opera di Duni a confronto con un’aria di autore francese della stessa epoca. L’esecuzione, accolta con grande successo dal pubblico presente, ha siglato nella maniera ideale un incontro che resterà negli annali della riscoperta moderna di Egidio Romualdo Duni e della storia del Festival Duni, unico festival di musica barocca della Basilicata, che non a caso da due anni è stato accolto nel Reseau Européen des Festivals de Musique Ancienne (REMA).
La seconda parte del meeting si è spostata sulla presentazione musicologica dell’importanza di Duni, tra i grandi protagonisti della cultura musicale europea del Settecento ma figura ancora da riscoprire. Lo ha ricordato nella sua introduzione Dinko Fabris, docente all’Università della Basilicata a Matera e Direttore artistico del Festival Duni, che ha poi condotto la tavola rotonda presentando gli studiosi e musicisti presenti. L’opera allestita quest’anno a Matera, ha spiegato ancora Fabris, inaugura un progetto internazionale per lo studio e la valorizzazione della personalità e delle opere di Egidio Duni, che proseguirà con un convegno al quale hanno assicurato la presenza tra gli altri anche i relatori presenti all’incontro di Parigi. Hanno partecipato Florence Getreau, massima specialista francese di Iconografia musicale, Achille Davy-Rigaux, presidente della Société Française de Musicologie, Gilles Demonet, Direttore dell’Institut de Recherche en Musicologie (IReMus, UMR 8223), Andrea Fabiano, musicologo e da anni italianista della Faculté de Lettres di Sorbonne Université, e Catherine Massip, già direttrice della Sezione Musica della Bibliothèque Nationale de France che ha riassunto l’imponente presenza di edizioni musicali e manoscritti di Duni nei fondi della Biblioteca a Parigi, il maggiore fondo esistente al mondo con oltre quattrocento titoli, evidenziando alcune particolarità di grande interesse di questa collezione, che sarà oggetto di uno speciale progetto di riproduzione per costituire l’Archivio Duni al Conservatorio di Matera, grazie alla collaborazione del suo successore Mathias Auclair, presente a sua volta all’incontro parigino.