La musica, la poesia, la pittura, più in generale l’arte, hanno il potere di alleviare la sofferenza agendo a livello psicologico e mentale. Osservare un quadro, ascoltare una melodia o un testo poetico, offrono uno stimolo cognitivo e sensoriale che distoglie da tutto il resto. Anche dai dolori della malattia e dall’idea della morte.
E’ per queste ragioni che l’arte, in ogni sua forma, è sempre più presente nei protocolli delle cure palliative: ovvero l’insieme di trattamenti terapeutici rivolti ai malati inguaribili che hanno l’obiettivo di garantire alla persona malata la miglior qualità della vita possibile.
Ne sono pienamente consapevoli Gli amici dell’Hospice San Carlo di Potenza che, per il quarto anno, hanno organizzato CurArte: la notte bianca della cura che si terrà a Potenza venerdì 28 giugno dalle 17.30 a mezzanotte.
La presidente dell’associazione di volontariato, Lea Riviello, ci illustra il programma di CurArte 2024.
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