Al netto di baltici e orientali, l’Italia è il paese Ue che più si è esposto contro la Russia. Risultato?
Siamo tagliati fuori da qualunque tavolo diplomatico (mentre Macron fa lunghe chiacchierate con Putin), estromessi da approvvigionamenti energetici (a differenza dei tedeschi) in paurosa carenza di materie prime e perdiamo miliardi di introiti a causa delle sanzioni a Mosca. Detto in altri termini abbiamo immolato la nostra economia già moribonda in favore dell’Ucraina.
Contrariamente a quello che pensava qualcuno, direi che adesso è chiaro come il sole che Draghi risponde a Washington più di qualunque altro premier o capo di stato europeo. Qui non è manco più un problema di sovranità, ma proprio di dignità e sopravvivenza nazionale. E nessuno fa o dice nulla. Sono sconcertato.
Siamo tagliati fuori da qualunque tavolo diplomatico (mentre Macron fa lunghe chiacchierate con Putin), estromessi da approvvigionamenti energetici (a differenza dei tedeschi) in paurosa carenza di materie prime e perdiamo miliardi di introiti a causa delle sanzioni a Mosca. Detto in altri termini abbiamo immolato la nostra economia già moribonda in favore dell’Ucraina.
Antonio Di Siena
Avvocato, blogger e autore di “Memorandum. Una moderna tragedia greca” (Gruppo L.A.D.)