di Redazione
Siamo in piena stagione estiva, e, anche se in tono minore, dopo l’allentamento delle restrizioni dovute al coronavirus, alcune attività ed eventi stagionali prendono piede. Un conto, però, è organizzare eventi di tipo culturale, altro, invece, è ritrovarsi in luoghi limitati e con assembramenti, come ad esempio, i luoghi in sono allocate le giostre. A tal proposito, prima di alcune considerazioni, bisogna fare una doverosa premessa: si sa, che la Prefettura ha inviato note ai Sindaci lucani (in tal caso della provincia di PZ) in cui si evidenziava il fatto che, anche i giostrai devono esercitare il proprio lavoro e le proprie attività, nel rispetto dei protocolli sanitari.
I Comuni, di conseguenza, non possono vietare giostre e luna park, al momento, se non per gravi situazioni legate al Covid19.
Anche se, a tale proposito, l’articolo 50 dlgs 18 agosto 2000, n. 267 (TUEL) fa riferimento ad un ambito circoscritto e più delimitato, cioè alla sanità e all’igiene pubblica, pertanto: “la circostanza che il Sindaco, ai sensi del citato articolo, adotti provvedimenti contingibili e urgenti come capo dell’amministrazione comunale e, quindi, come tali imputabili al Comune e non allo Stato, toglie, secondo alcuni Autori, al prefetto il potere di sostituirsi al sindaco non potendosi configurare, in tale caso, un rapporto di gerarchia”… ma in Italia, la certezza del diritto è soltanto un ideale, purtroppo…
Gli stessi Comuni, peraltro, devono mettere a disposizione aree comunali per spettacoli viaggianti e luna park temporanei.
Detto questo, la considerazione principale da fare è questa: cosa accadrà in relazione ai giovani assembrati e senza mascherine in fila per andare sulle giostre? Poiché tutti sappiamo che questo accadrà. E, tutti sappiamo che non sarà facile effettuare controlli sul rispetto dei protocolli sanitari, e, non per mancanza di azioni e professionalità delle forze dell’ordine. Il problema vero, diciamola tutta, è la irresponsabilità della maggioranza delle persone, che non rispetta le regole, e che non vuole rispettarle: è un dato di fatto. Ne abbiamo avuto consapevolezza a Pasqua, con una vera e propria ondata di contagi, che hanno determinato situazioni molto serie.
Peraltro, bisogna anche dire che a Rionero, ad esempio, il solito luogo scelto per posizionare le giostre (parcheggio sottostante Villa Catena) non è il più adatto, per gli spazi esigui, ma, essenzialmente da un punto di vista della sicurezza (lo è sempre stato) e, a maggior ragione adesso, considerato l’allargarsi del concetto di sicurezza, vista l’emergenza sanitaria. E’ impensabile sperare che ci si occuperà di sanificare le aree interessate, semmai possa servire a qualcosa. Sarebbe stato opportuno, quantomeno, individuare altre aree più idonee per le giostre. E poi, se la festa civile patronale d’agosto non sarà realizzata, quale la necessità di rischiare assembramenti?
Sappiamo che le persone non riescono a rinunciare a niente, o quasi, e che hanno il desiderio irrefrenabile, specie delle cose di cui, ogni tanto, solo ogni tanto, si potrebbe fare a meno.
In definitiva, anche se la situazione epidemiologica adesso non desta particolari preoccupazioni, si spera non accada niente di serio a livello di contagi, anche se, e senza avere il dono della profezia, ma usando solo un po’ di logica, tutti sappiamo cosa tale situazione determinerà. Inutile dirlo, lo sappiamo tutti, a meno di positive smentite.