Il festival progettato con un gruppo di ragazze dai 18 ai 26 anni è stato uno spazio inclusivo e intergenerazionale in cui confrontarsi con il senso delle storie e il potere del racconto
Si è chiusa domenica scorsa la prima edizione del festival “Snip Snap Snout – Tira fuori la tua storia”, che si è svolto a Potenza nei giorni 9, 13, 14 e 15 ottobre. L’evento, progettato per coinvolgere principalmente il pubblico della Generazione Z, è stato organizzato dalla compagnia Gommalacca Teatro e da U-Platz – Spazio civico e teatrale, con il patrocinio del Ministero della Cultura – Direzione Generale Spettacolo e del Comune di Potenza.
In quattro giorni ricchi di appuntamenti “Snip Snap Snout” ha celebrato il potere del racconto come pratica di cittadinanza e di civiltà, fornendo uno spazio inclusivo e intergenerazionale dove far conoscere le storie attraverso mezzi e approcci diversi e dove indagare nuovi linguaggi e modelli di narrazione. L’evento ha coinvolto una varietà di ospiti in momenti di riflessione, dalla content creator Sofia Viscardi al giornalista Vito Verrastro, dal narratore Luigi D’Elia alle docenti Giovanna Gallo e Antonella Marinelli, e proposto varie performance artistiche, dal ricordo del Vajont al racconto della storia di Hedy Lamarr, dalla stand up comedian Yoko Yamada al teatro tout public di Principio Attivo Teatro.
Carlotta Vitale, direttrice artistica di Gommalacca Teatro, traccia un bilancio della prima edizione del festival: «“Snip Snap Snout” è nato dal desiderio della nostra compagnia di continuare a confrontarsi con il senso delle storie, perché sentiamo che il racconto sia una pratica di cittadinanza e un atto di civiltà nei riguardi dell’ascolto dell’altro. Siamo molto soddisfatti, perché il nostro desiderio ha preso un’altra forma nel confronto con un gruppo di ragazze dai 18 ai 26 anni coinvolte nella direzione artistica partecipata del festival, che si sono date il nome di “Futuring Gommalacca”. Con loro abbiamo voluto iniziare a immaginare il futuro del nostro lavoro, per trovare nuovi spunti e confronti con chi è giovane e ha voglia di misurarsi con il mestiere creativo.»
«Siamo molto soddisfatte – prosegue – perché tutte le linee che riguardano la creazione di un festival sono state ben sviluppate, seguite e hanno portato dei risultati in ogni aspetto dell’organizzazione, dalla logistica allo sviluppo della visione rispetto alle persone che vogliamo intercettare, con cui vogliamo parlare ed entrare in relazione. Oltre al lavoro del gruppo “Futuring Gommalacca”, abbiamo potuto contare sui volontari dell’associazione studentesca universitaria “Sui-Generis” durante tutti gli appuntamenti che hanno contrassegnato questa prima edizione, che hanno potuto condividere con noi un primo esperimento che sono sicura genererà molte altre dimensioni e molti altri contenuti. Ci metteremo a lavorare sulla seconda edizione già dalla fine di quest’anno.»
«Passare in quattro giorni dal teatro civile a Hedy Lamarr, dal giornalismo radiofonico con Vito Verrastro a YouTube e Instagram con Sofia Viscardi, dalla stand up comedy di Yoko Yamada alla forza di storie che compiono rivoluzioni, fino al linguaggio poetico del corpo nell’assenza della parola, ha permesso agli spettatori di sperimentare una molteplicità di linguaggi. Il nostro obiettivo, per il futuro, è riuscire a rafforzare la partecipazione del pubblico trasversale, affinché “Snip Snap Snout” diventi uno spazio in cui tutte le generazioni possano esprimersi ed appassionarsi ai racconti e alle storie.»