Militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Matera, a conclusione di accurate indagini delegate dalla Procura della Repubblica di Matera, hanno proceduto a denunciare due fratelli, in concorso fra loro, nei cui confronti è stato ipotizzato di aver indebitamente richiesto e ottenuto contributi comunitari nel settore della Politica Agricola Comune (PAC/FEAGA), attraverso la presentazione di domande uniche di pagamento presso Centri di Assistenza Agricola di riferimento, corredati di contratti falsi.
Nello specifico, a supporto della richiesta di contributi non spettanti, è stato esibito un contratto di fitto nel quale vi era la presenza di cancellazioni, integrazioni ed alterazioni, oltre all’aggiunta di altri artifizi. Detti espedienti, avrebbero indotto l’Ente pagatore AGEA a corrispondere, in occasione delle campagne dal 2015 al 2019, complessivi € 96.326,06.
I due germani, sono risultati gravati da analoghi precedenti e, infatti, a loro carico risulta una condanna, in primo grado dal Tribunale di Matera, per indebita percezione di contributi comunitari per le campagne antecedenti al
2015.
Per i fatti sopra esposti, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Matera, ha emesso un “Decreto di Sequestro Preventivo”, finalizzato alla confisca di un conto corrente riconducibile agli indagati e di 10 titoli PAC, intestati ad uno dei due soggetti destinatari, fino alla concorrenza di € 96.326,06.
Il successivo controllo esperito ai fini amministrativi si è concluso con il recupero delle somme indebitamente percepite, ai sensi della Legge 898 del 23/12/1986, per un importo pari ad € 173.401,67 e la segnalazione al competente Ministero delle Politiche Agricole e all’AGEA di una sanzione amministrativa di € 30.277,88, ai sensi della Legge 689 del 24/11/1981.
Infine, è stata altresì effettuata la relativa segnalazione per danno erariale alla competente Procura Regionale della Corte dei Conti.
Il presente comunicato stampa è stato diramato al fine di garantire il diritto di cronaca, rappresentando che:
– il procedimento penale è nella fase delle indagini preliminari e dunque si tratta di ipotesi ancora tutte da dimostrare nell’eventuale sede dibattimentale;
– i fatti accertati dalla Guardia di Finanza rappresentano solo il primo “step” dell’inchiesta a carico degli indagati e che, pertanto, non esiste alcuna pronuncia di colpevolezza e le persone risultate indagate devono essere considerate innocenti fino al definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile di condanna, in quanto potrebbero dimostrare, nelle successive fasi, anche processuali, la loro eventuale estraneità alle ipotesi contestate.
Pertanto, le ipotesi investigative delineate in precedenza, sono state formulate nel rispetto del principio della presunzione d’innocenza delle persone sottoposte ad indagini.