di Redazione

Tutto è politica”, stando ad una nota citazione. In realtà, forse, sarebbe più corretto affermare che tutto si fa per il consenso.

È del 19 luglio 2021, la notizia del rinnovo dei componenti designati in seno al comitato scientifico ed al consiglio direttivo della Fondazione Fortunato, insediati nel 2010, cioè, della Fondazione “Giustino Fortunato per gli studi storici, economici, politici e sociali di indirizzo meridionalistico” con sede in Rionero. Dopo circa un decennio di quasi totale inattività, a parte qualche piccolo evento, sollecitato, essenzialmente, da alcuni cittadini e persone di cultura, si ritorna a parlare della Fondazione Fortunato, solo grazie, questa volta, alla scadenza del mandato (solo sulla carta, vista, l’inattività della stessa, appunto) ed al rinnovo delle cariche di cui prima. Inattività durata circa 10 anni, con gravi perdite finanziarie ministeriali, con un’Amministrazione comunale culturalmente non adeguata, che non aveva, in tutta evidenza, né cognizione né conoscenza delle opportunità e delle potenzialità di un organismo come la “Fondazione Giustino Fortunato”.

Da sottolineare che, con tutta probabilità, al di là dei componenti designati, a meno di smentite, l’iter costitutivo della Fondazione Fortunato, però, non sia stato perfezionato a livello bancario-finanziario, e, senza tale perfezionamento la fondazione non dovrebbe avere rilevanza.

Ritornando alla questione rinnovo nomine, senza entrare nel merito dei nomi designati, su cui non si esprime alcun giudizio, e sulle cui competenze non si nutre dubbio alcuno, sia chiaro, qualche piccola riflessione bisogna farla. Bisognerebbe capire, innanzitutto, attraverso quali criteri sia stato scelto il nuovo comitato, nonché i componenti il consiglio direttivo appena nominati, sperando vi siano state solo valutazioni di ordine culturale. Si spera cioè che, ferme restando le indubbie competenze di cui innanzi, non vi sia stata invasione di campo della politica, stavolta, nell’area della cultura. Nel nostro Paese, però, si sa, la politica invade sempre, o quasi, ogni sfera della vita sociale. Un organismo come la Fondazione Fortunato, con grandi potenzialità culturali, dovrebbe avere indipendenza di pensiero e, di conseguenza, di azione. Sembrerebbe, però, che un’invasione da parte della politica vi sia stata, quantunque, forse, non a tutto campo. Un’invasione, per dirla tutta, da parte dell’area politica che ne ha determinato la creazione, cioè la sinistra. Area politica che vorrebbe sottolineare una sorta di egemonia (nel vuoto di valori della società di oggi, l’unica egemonia è quella del pensiero unico neoliberista, peraltro in discussione, che la sinistra, o presunta tale, avrebbe dovuto contrastare) attraverso il delinearsi di attività che attengono alla cultura, appunto. Così non dovrebbe essere. La fondazione di cui trattasi, potrebbe avere, visto, appunto, il vuoto culturale determinato dalla civiltà dei consumi di oggi, un ruolo fondamentale, specialmente per le nostre comunità meridionali (non solo per Rionero e la Basilicata) semidistrutte economicamente, ma in special modo a livello di identità culturale da quella civiltà, scristianizzata, totalitaria ed invasiva per le nostre esistenze. E’ soltanto un piccolo approfondimento in merito a questioni che, molto spesso, passano inosservate. Approfondimento da cui scaturisce qualche riflessione, si spera, anche perché la cultura, e le dinamiche che attengono ad essa, non sono, e non dovrebbero essere d’area politica. Si spera, in ogni caso, che si risolvano le problematiche di tipo finanziario di cui prima, se ve ne sono, e che la Fondazione Fortunato possa essere attiva in maniera costante, fugando ogni dubbio in merito a quanto detto prima, e, soprattutto che, l’interessamento amministrativo di Rionero (azzardando tale frase per quella uscente) indotto dalla scadenza e dal rinnovo della cariche, non sia solo di carattere pre-elettorale.

Un pensiero su “Fondazione Fortunato a Rionero, e le mani della politica sulla cultura”
  1. Bentornata Fondazione di Studi storici socio-economici e Meridionalistici “Giustino Fortunato” dal 2010, inaugurata in pompa magna dal Presidente della Repubblica pro-tempore G. Napolitano, gia’ scomparsa dai Radar della pubblica opinione. Concordando quasi in toto con l’estensore del Report e titolare del Blog informativo, ci chiediamo: quali i Criteri di selezione delle Personalita’ designate? Come mai di alcuni Membri della nuova Fondazione sono citati solo i Cognomi e per altri al completo? L’Opinione Pubblica nazionale e regionale quando verra’ a conoscenza di un Verbale di riunioni, di un Bilancio Consuntivo del Decennale e Preventivo, a cui hanno conferito somme non marginali la CARICAL, la Provincia di Potenza e lo stesso Comune di Rionero in Vulture ??? . Con tutto il rispetto per l’ex Rettore Unibas, M. Fiorentino, neo Presidente e Docente di Ingegneria Idraulica, che ci azzecca? In attesa, come sempre improbabile, di un riscontro del “Primo Cittadino”, saluti e buon lavoro. p. CLUB de’ Lettori & Donatori “Amici di Giustino Fortunato”, Prof. Antonio Macchia, Scienza Politica all’ Universita’ di TERAMO, Prof. Donato M.Mazzeo, gia’ SVT Lingue Straniere, Universita’ della Basilicata (Matera e Potenza). 02 Agosto 2021.

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