I principali obiettivi della prima fase dell’operazione russa in Ucraina “sono stati completati”.
Lo ha detto il capo della direzione operativa dello Stato maggiore della Difesa russo, Serghei Rudskoy. “In generale i principali obiettivi della prima fase dell’operazione sono stati completati”. “Il potenziale di combattimento delle forze armate ucraine è stato notevolmente ridotto, il che consente, sottolineo ancora una volta, di concentrare gli sforzi sul raggiungimento dell’obiettivo principale: la liberazione del Donbass”, ha detto Rudskoy in un briefing venerdì scorso.
Questa dichiarazione costituisce una pietra miliare nella vicenda bellica che ha coinvolto l’Ucraina; dalla stessa scaturiscono per logica conseguenza alcuni corollari.
Innanzitutto, quanto ipotizzato in un precedente articolo su questa testata corrisponde al vero: gli obiettivi russi in questo conflitto sono limitati. Questo assunto è fondamentale e smentisce la narrazione dei media mainstream occidentali, che parlano di invasione russa dell’Ucraina, per distruggere il paese o annetterlo per intero alla Federazione Russa.
Poi, dalle dichiarazioni di Rudskoy si evince che l’intervento militare era stato previsto in due fasi: 1) distruzione sistematica delle infrastrutture militari ucraine ed eliminazione dei componenti “nazisti” dell’esercito ucraino, fra cui principalmente i membri del battaglione “Azov”; 2) piena conquista, messa in sicurezza e annessione dei territori delle repubbliche popolari russofone del Donbass, quella di Donetsk e quella di Lugansk.
L’obiettivo principale della seconda fase effettivamente non è ancora pienamente raggiunto. Le milizie popolari del Donbass, supportate dall’esercito russo hanno riconquistato una parte dei territori che erano stati presi dall’esercito ucraino, ma ne manca ancora una bella fetta. Comunque il leader di Lugansk ha già annunciato un referendum per l’annessione alla Russia.
A questo punto sorgono alcuni interrogativi. La guerra in Ucraina sta per finire? Sembra di sì, se si considera il fatto che i russi già si danno per vincitori, con i loro obiettivi quasi pienamente raggiunti.
E poi che ne sarà delle fasce costiere? Quella che affaccia sul Mar d’Azov, una volta completata l’occupazione della città di Mariupol, probabilmente sarà annessa alla Russia.
E la fascia costiera che affaccia sul Mar Nero? La città di Odessa sarà presa d’assalto dai russi o lasciata all’Ucraina?
Quanto alla capitale Kiev, sembra ormai più che probabile che sarà lasciata all’Ucraina.
In effetti l’interrogativo più spinoso riguarda il futuro stesso di ciò che rimarrà dell’Ucraina. Ma, in questa fase delle operazioni belliche le previsioni sul medio e lungo termine sono molto difficili.
Francesco Tallarico
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