Quasi tutta l’informazione occidentale si straccia le vesti per il fatto che dopo la Cina anche la Russia esercita il suo “imperialismo” sull’Africa non riuscendo o piuttosto non volendo fare i paragoni tra due modi diversi di agire che distinguono questi Paesi dall’occidente. Ma la cronaca ci dà la possibilità di mettere a confronto i due diversi tipi di approccio: quello violento dell’anglosfera o magari anche quello di associati come la Francia e quello russo: da una parte si apprende degli sforzi americani per instaurare regimi violenti e favorevoli alla guerra in maniera che la disperazione la confusione favoriscano l’opera di rapina delle multinazionali di oltre oceano . Un fatto che tra l’altro è anche all’origine delle migrazioni verso l’Europa. Dall’altra abbiamo la terribile Russia di Putin – uno stereotipo tanto forte da essere patrimonio anche dei meno intelligenti ( o meglio infiltrati ) personaggi della cosiddetta contro informazione)- che cancella 20 miliardi debito dei Paesi africani e promette di offrire grano e fertilizzanti ai Paesi più poveri del continente nero. Il capolavoro occidentale non si ha sul piano umano e politico, ma solo su quello della narrativa visto che delle operazioni bagnate per conservare il potere in alcuni Paesi africani non si parla affatto, ma siè accusato Putin di voler affamare l’Africa al tempo della questione dell navi che sarebbero state bloccate nei porti ucraini, mentre era il regime di Kiev a trattenerli come era del resto evidente.
Sull”imperialismo occidentale abbiamo avuto dei barlumi di verità giovedì scorso, quando il generale Michael Langley, capo dell’US Africa Command (Africom), durante un’udienza del congresso ha parlato dei militari africani che hanno ricevuto l’addestramento militare statunitense e hanno continuato a compiere colpi di stato. Il generale che si chiama cone l’omonima cittadina dove sorge la sede centrale della Cia ha anche affermato che a questi militari poi protagonisti di golpe sanguinosi contro i governi civili, vengono coinvolti in programmi dove si insegnano i “valori fondamentali”. Quali, di grazia: quelli a cui si ispira una nazione che in tutta la sua storia non è stata in guerra solo 7 o 8 anni e in quei pochi anni ne preparava una? I valori di facciata che vengono dispensati anche a noi o quelli reali? Infatti Langley, alla domanda se gli Stati Uniti condividono “valori fondamentali” con il leader del golpe in Guinea, il colonnello Mamady Doumbouy , Langley ha risposto: “Assolutamente”. Secondo quanto è emerso dal 2008, i militari addestrati dagli Stati Uniti in Africa hanno ” tentato almeno nove colpi di stato (otto dei quali riusciti ) in cinque paesi dell’Africa occidentale, tra cui Burkina Faso (tre volte), Guinea, Mali (tre volte volte), Mauritania e Gambia.” La cosa sconcertante è che spesso militari addestrati dagli Usa rovesciano regimi creato da altri militari sempre addestrati dagli americani: tanto il cambiamento delle facce serve a ingannare la popolazione. Comunque questo generale Langley dovrebbe essere ringraziato per aver sintetizzato tutta l’idiozia politica occidentale nella sua comparsa davanti alla commissione parlamentare: Sui famosi valori fondamentali che verrebbero impartiti ai futuri golpisti ha detto che includono “il rispetto per il governo civile” e ha promesso che l’Africom “continuerà con tenacia nell’assicurare che la formazione di questa militari contenga “norme democratiche, valori democratici, apolitici”. Capito i valori democratici sono apolitici, mentre le menzogne sono assolutamente politiche poiché il generale ha detto che il colonnello golpista Mamady Doumbouy condivide assolutamente i valori democratici.
Ecco allora che il realtà quello che ci viene venduto come imperialismo ora russo, ora cinese, non è altro che la decolonizzazione dell’Africa e la sua de imperializzazione rispetto all’occidente. Ovviamente Russia e Cina hanno i loro interessi in Africa, ma vogliono svilupparli con gli africani non contro di essi: chi non lo comprende ha davvero la stolidità del soldatino di latta: ti odio pio bove. E’ qui la differenza che in realtà è anche una costante dell’anglosfera: dopo decenni di adorazione di un modello bacato ci si accorge che anche l’Europa è soggetta a un “trattamento africano” anche se in questo caso i corsi di formazione non sono rivolti a militari di carriera, ma a politicanti di terzo piano o a giovani abbastanza ottusi da credere ad ogni stupidaggine indottrinati e pagati a pie di lista, dopo aver provveduto a comprometterli per poter avere maggior potere su di loro. In fondo il colonello Doumbouy svolge lo stesso compito di Elly Schlein, e se è per quello anche della Meloni, sia pure dentro un contesto diverso: in cambio del potere devono collaborare attivamente perché il proprio Paese rimanga vittima economica e politica degli Usa. Ecco perché dovremmo collaborare con gli altri, piuttosto che obbedire al vecchio padrone invece di continuare a pensare come colonialisti anche colonizzati.
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