“Sono state assegnate, con Determina Dirigenziale, le prime iscrizioni delle Aziende lucane nell’elenco regionale degli operatori che svolgono attività enoturistica in Basilicata che punta al potenziamento del segmento di attività extra-agricole”. Lo fa sapere il vicepresidente della Regione, Francesco Fanelli, che ha espresso soddisfazione per il traguardo raggiunto e per l’applicazione del provvedimento di Giunta approvato durante il precedente mandato all’agricoltura.
“È importante monitorare tutti gli sviluppi della programmazione passata e del lavoro svolto in questi anni – ha dichiarato il vicepresidente Fanelli- poiché ritengo fondamentale per la crescita e lo sviluppo della nostra regione, la capacità di non lavorare a compartimenti stagni e l’importanza di guardare agli interessi del territorio nella sua globalità al fine di favorirne costante progressione in un contesto di multidisciplinarietà. Oggi raccogliamo i primi frutti di una programmazione a lungo termine e l’attuazione di un provvedimento molto importante per il settore agricolo e in modo particolare per l’enoturismo lucano che, in recepimento della relativa legge nazionale, punta ad offrire anche in Basilicata, un’offerta di qualità ai cultori del vino, sia in termini di accoglienza che di professionalità”.
“Nell’ottica della promozione dello stretto legame che intercorre tra il territorio, i prodotti agroalimentari, l’economia e il benessere inteso nella sua accezione globale – ha aggiunto Fanelli – l’intento è quello di continuare a favorire un turismo sostenibile e di prossimità, incentivando gli appassionati a scoprire i nostri prodotti, i luoghi di produzione, le storie dei produttori, promuovendo al contempo, la cultura del mangiar sano e del mantenersi in buona salute”.
“Le attività enoturistiche comprendono visite guidate nei vigneti alla scoperta dei luoghi di coltivazione della vite, della storia e della pratica vitivinicola ed enologica, iniziative di carattere didattico, culturale e ricreativo compresa la vendemmia didattica, attività di degustazione anche in abbinamento ad alimenti. Si tratta – ha concluso Fanelli – di una strategia di marketing territoriale che mira a consolidare interessanti opportunità offerte dalla valorizzazione del territorio, specie quello delle nostre aree interne, con la possibilità di crescita per tutta la filiera agroalimentare”.