L’alluvione con i morti e i disastri in Emilia Romagna devono spingere tutti noi a riflettere anche sulla situazione idrogeologica della Basilicata.
Nella nostra regione tutti i 131 comuni sono a rischio dissesto, frane, esondazioni e allagamenti. Secondo la mappa nazionale dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) 81 comuni lucani rischiano sia le frane che le alluvioni, 43 comuni sono a rischio per dissesti di livello
‘medio alto’ e 5 comuni si trovano in uno stato di pericolosità, oltre che per le frane e le alluvioni, anche per l’erosione delle coste.
Complessivamente, sono circa 120 mila i lucani che risiedono in territori vulnerabili. Considerato questo quadro, anche in Basilicata occorrerebbero celeri, appropriati e importanti interventi di prevenzione e di messa in sicurezza per scongiurare tragedie come quella in corso in queste ore in Emilia Romagna.
In tutta Italia, e in Basilicata, le problematiche sono sempre le stesse e molto simili: mancanza di risorse economiche, finanziamenti congelati, lavori iniziati e mai finiti, ritardi, opere programmate ma mai avviate, problemi burocratici e inefficienze amministrative.
Mai come ora, sarebbe necessaria e ci potrebbe essere una svolta, visto che grazie al Pnrr ci sono 8,5 miliardi di euro stanziati per il dissesto idrogeologico.
Naturalmente la cifra è insufficiente, perché secondo alcune stime servirebbero 40 miliardi per mettere in sicurezza tutta l’Italia, ma l’importante è iniziare e farlo bene, sapendo che prevenire è molto meno costoso di riparare e, cosa più importante, si eviterebbero tragedie, perdite di vite umane e drammatiche emergenze.
Tornando alla Basilicata, la Regione ha annunciato che nell’ambito del Pnrr sono programmati 34 interventi contro il dissesto idrogeologico, per un investimento complessivo di 33,57 milioni di euro, di cui 8,35 milioni per ‘interventi in essere’ e 25,22 milioni di euro per ‘nuovi interventi’.
I lavori più rilevanti sono previsti nei comuni di Montescaglioso, Pomarico e Stigliano e secondo il cronoprogramma dovrebbero terminare entro il 31 dicembre 2025.
Oltre a questo, stando ad un comunicato della Regione diffuso a settembre scorso, ulteriori interventi, per circa 9 milioni di euro, erano pronti, già allora, per essere cantierizzati in altri 13 comuni lucani. In questo caso i lavori più significativi erano pianificati a Maratea, Miglionico, Sant’Arcangelo e Accettura.
Alla luce di questi dati, non sappiamo se la giunta regionale guidata da Bardi poteva fare di più e non lo ha fatto o se ha già fatto il massimo possibile. Ma una cosa è certa: qualcosa si sta facendo e sulle tragedie e sulla sicurezza dei cittadini non si discute e non si polemizza.
L’auspicio è solo uno: speriamo che la Regione Basilicata e tutte le istituzioni coinvolte facciano, attraverso i propri uffici e le proprie strutture, tutto con la massima efficienza e celerità evitando opere incompiute, fondi stanziati e non utilizzati, lavori fatti male, sprechi e interventi gestiti con approssimazione e senza gli adeguati collaudi e controlli.