Marinella Mondaini
Ma quale “scontro”? Il drone americano Reaper da ricognizione e d’attacco, senza pilota, a transponder spento stava spiando la Crimea per poi trasmettere tutte le informazioni agli ucraini, i quali le usano per bombardare il territorio russo.
Una vera e propria provocazione alla Russia. Come ha dichiarato il rappresentante del Ministero della Difesa della Federazione Russa, Igor Konaš?enkov, “La mattina del 14 marzo, sull’equatore del Mar Nero, nella regione della penisola della Crimea, i mezzi di di controllo dello spazio aereo della Federazione russa hanno fissato il volo del drone americano MQ-9 nella direzione della frontiera russa. Il velivolo con i transponder spenti ha violato i confini dell’area del regime temporaneo di uso dello spazio aereo, istituito ai fini dello svolgimento dell’Operazione Militare Speciale russa, comunicato a tutti gli utenti dello spazio aereo internazionale e pubblicato in conformità alle norme internazionali. Allo scopo di identificare il violatore dello spazio aereo, sono stati alzati in volo due cacciabombardieri russi Sukhoi-27 che l’hanno intercettato, quindi il drone ha effettuato una manovra talmente brusca che è andato in volo incontrollato, ha perso quota e si è scontrato con la superficie dell’acqua. Voglio sottolineare che i due caccia non sono entrati in contatto col drone, non hanno impiegato le armi di bordo e sono tranquillamente tornati all’aerodromo di base”.
Insomma, i russi hanno compiuto un pilotaggio talmente formidabile, da veri professionisti, che l’aereo-spia americano è letteralmente “impazzito”, schiantandosi nello spazio ed quindi è caduto come una pera cotta sulle acque del Mar Nero. Da solo. Perciò nessuno scontro, né “i russi l’hanno colpito”, né “hanno tentato di dargli fuoco”, come scrivono i giornali italiani, dichiarando che si tratta di “un fatto grave, un’intimidazione che la Russia ha voluto inviare alla comunità internazionale”.
Invece si tratta semplicemente della risposta dei piloti russi all’ennesima, rozza provocazione, veri professionisti che hanno realizzato un capolavoro che l’Occidente non riesce a digerire.
Gli americani, subita la sconfitta del loro Reaper, ieri avevano promesso di pubblicare il video, invece hanno prodotto solo un cartone animato per ricostruire la vicenda perché hanno visto bene che il drone non è stato nemmeno sfiorato, ma non sanno come reagire, far finta di niente non si può e allora hanno dichiarato che “i due caccia russi hanno circondato il drone americano e hanno cominciato a versargli sopra del carburante per rovinare le sue apparecchiature” (gli specialisti italiani hanno invece scritto che i russi hanno tentato di dargli fuoco col carburante!) e hanno accusato i piloti russi di aver fatto una manovra “ecologicamente pericolosa e non professionale”. Non solo, ma gli americani dichiarano candidamente “non accettiamo intimidazioni”. Eccezionale! Loro stanno provocando la guerra mondiale e si dicono “preoccupati perché un simile incidente è capace di portare alla guerra tra Russia e Stato Uniti” Ma chissà perché negli Stati Uniti e in Italia non si sono preoccupati per il rischio di terza guerra mondiale quando gli americani hanno fatto saltare il gasdotto russo Nord Stream-2…
Il capo del Pentagono Lloyd Austin, urtato dalla “sfida russa all’egemonia statunitense” ha dichiarato che “la Russia ha compiuto un atto di aggressione aggressivo e pericoloso”.
E comunque un rappresentante del Pentagono ha riconosciuto che il drone veniva usato per spiare la Crimea, alla domanda se a bordo aveva armi, si è rifiutato di rispondere, ammettendo tuttavia che il velivolo è capace di trasportare armi.
La particolarità di questo drone è che è in grado di trasportare una decina di missili aria-superficie e di lanciarli ad una velocità fino a 400 km all’ora. L’apertura alare di questo velivolo raggiunge i 20 m. e in totale gli Stati Uniti ne hanno 276. Ciascuno di questi droni è costato al Pentagono 56 milioni di dollari. Ed erano proprio questi droni che l’esercito americano impiegava per lo spionaggio durante i combattimenti in Afghanistan e in Iraq. I media americani hanno ripetutamente riferito sui fatti del trasferimento di informazioni di intelligence dal Pentagono allo Stato maggiore delle forze armate ucraine.
Dopo l’incidente del drone americano sul Mar Nero, l’ambasciatore russo a Washington, Anatolij Antonov ha definito inaccettabili le attività militari statunitensi nelle immediate vicinanze dei confini russi.
Mosca esorta gli Stati Uniti a interrompere i voli vicino ai confini russi. Stanno provocando la guerra mondiale.
Secondo Seymour Hersh, il giornalista americano, autore dell’indagine sul sabotaggio al Nord Stream: “gli USA possono intervenire direttamente nella guerra in caso di fallimento delle forze armate ucraine… Ma davvero noi ci vogliamo mettere a fare a cazzotti con questi ragazzi?”
Il segretario del Consiglio di Sicurezza della Russia, Nikolaj Patruscev, dopo aver promesso che “la Russia cercherà di estrarre i resti del drone precipitato nel Mar Nero”, ha sottolineato che questo incidente dimostra ancora una volta la partecipazione diretta degli Stati Uniti alle operazioni belliche in Ucraina.
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