il pilota fasanese realizza il sogno tricolore alla sua prima stagione, con il record di imbattibilità su Radical SR4 1400. Dal kart acquistato a 13 anni lavorando in officina allo sbalorditivo debutto di appena un anno fa sul prototipo dei fratelli d’amico, Argese racconta la sua impresa.
Non ci crede ancora completamente il 31enne pilota di Fasano (BR) Donato Argese ma il neo campione italiano Formula Challenge ACI Sport 2023 è proprio lui. Sul circuito di Alghero, in Sardegna, il Challenge Riviera del Corallo ha completato le tappe della serie tricolore e oggi se ne proclamano ufficialmente i vincitori: il titolo assoluto va al driver pugliese che, al volante della Radical SR4 1400 dei fratelli D’Amico, ha realizzato l’en plein di vittorie – mai battuto nella sua classe – rendendosi autore di una bella impresa, iniziata – quasi per caso- appena un anno e mezzo fa. “Non è davvero da credere quello che è accaduto – dichiara il portacolori della scuderia Fasano Corse – abbiamo concluso quello che era un sogno e un obiettivo di tutti, quello di vincere il campionato. E’ iniziato tutto per gioco ed è finito nel migliore dei modi”.
Era il 30 marzo del 2022, meno di due anni fa, quando l’allora 29enne Donato Argese – pilota solitamente impegnato con la Peugeot 106 Rallye 1300 di proprietà, scese per la prima volta in pista, sul miniautodromo Pista Fanelli di Torricella (TA), alla guida di una Radical SR4 messa a disposizione pochi giorni prima da Paolo D’Amico che lo aveva invitato a provare la prestante vettura. Argese era entusiasta – “per me guidare un prototipo è sempre stato un sogno” – disse, e non esitò a mettersi in gioco, nessuno – compreso lui – si aspettava cosa sarebbe successo da quel momento in poi. Fu una performance straordinaria, vittoria assoluta, unico concorrente ad essere sceso sotto i nome minuti totali. Seguì un’altra gara e fu un’altra vittoria schiacciante. Argese e la “sua” Radical viaggiavano con una marcia in più.- “Tra me e la Radical è stato amore a prima vista- aggiunge il talentuoso pugliese-, ho trovato subito una sintonia perfetta con la vettura, curando sempre con grande attenzione gli assetti tecnici”-. Dopo risultati simili era impossibile non pensare ad “osare” l’impresa del Campionato Italiano 2023 e così è stato. La scia di successi e di imbattibilità è ripresa ed è andata avanti, fino alla conquista, oggi, del titolo tricolore.
Ragioniere in una ditta di ricambi automotive, Argese ha realizzato il suo sogno con tanti sacrifici, anche economici, iniziando sin da bambino a contare i soldi in tasca per poter soddisfare la sua passione più grande, – “che sia moto GP, auto, tutto ciò che è rombo di un motore fa scorrere l’adrenalina nelle mie vene- dice il neo campione-. A 10 anni ho iniziato a lavorare nell’officina di Sabatelli, tuttora mio preparatore, per mettere i soldi da parte e acquistare, finalmente all’età di 13 anni, un kart da Paolo D’Amico. Verso i 15, 16 anni ho anche gareggiato vincendo la mia prima gara sulla pista Losito in contrada Coccaro a Fasano. Nella mia testa c’era già il progetto auto e così a 18 anni ho debuttato allo slalom Città di Ruoti, in Basilicata, con quella che sarebbe poi diventata la mia fedele Peugeot 106, tuttora mia compagna negli slalom, arrivai primo ma avevo preso un birillo. All’inizio accumulavo sempre penalità e su questo ho lavorato molto perché mandava in fumo anche la migliore prestazione. Ora beh…sono anni che non tocco un birillo, preferisco andare largo e meno veloce ma non rischiare ”.
La vittoria del titolo italiano Argese la dedica al suo fan numero 1, il padre Vito, sempre presente al fianco del pilota, anche nel ruolo di motivatore, con uno sguardo rivolto già al 2024, orientato su un nuovo Campionato Formula Challenge, una possibile nuova vettura e…chissà. Alla domanda su un’eventuale salto in un’altra disciplina commenta: “se vi fossero le condizioni si potrebbe pensare a tutto. Vedremo”.
Una curiosità, per concludere: nel corso della stagione ci si è domandati spesso perché la Radical di Argese non partisse mai con il numero 1 sulla fiancata, questa la sua risposta: “non ho mai voluto il numero 1, che spetta solo ai campioni, io in segno di rispetto ho voluto correre con il numero 2”. Da oggi, Donato Argese campione lo è, e il numero 1 dovrà indossarlo, è tutto suo.