Online una nuova puntata di ALSIA Porte Aperte in Podcast. Sotto i riflettori il DNA delle piante tipiche lucane indagato attraverso analisi che consentono di identificare caratteri distintivi delle diverse specie agrarie, differenze tecnicamente chiamate SNP, Single Nucleotide Polymorphism.

“A vantaggio della tutela e a contrasto delle frodi, ad esempio per i prodotti a Marchio DOP – dichiara Aniello Crescenzi, direttore dell’Agenzia di Lucana di Sviluppo e Innovazione in Agricoltura – gli strumenti di tracciabilità disponibili presso il Centro Ricerche Metapontum Agrobios consentono di individuare un insieme di differenze che definiscono il profilo genetico della specie vegetale o varietà o ecotipo analizzato, paragonabile a una carta di identità che, dopo esser stata “generata” per una determinata pianta, può essere utilizzata per il riconoscimento univoco del suo genotipo. Si tratta di una strumentazione utile a marcare le differenze a livello del DNA, effettuato con apparecchi e tecnologie all’avanguardia come il sequenziamento di nuova generazione, NGS, Nex Generation Sequencing, che permette di ottenere, in breve tempo e a costi contenuti, milioni di informazioni utili per avere il profilo genetico della specie oggetto dell’analisi.

Ad esempio, aggiunge Crescenzi, profili genetici sono stati generati per 29 ecotipi di fagiolo provenienti da due aree distinte della Basilicata: l’area del Pollino (19 accessioni della banca del germoplasma di ALSIA) e quella della Val d’Agri (10 accessioni di Fagiolo di Sarconi). Dall’analisi dei profili genetici è stato possibile individuare differenze che identificano in modo univoco le due DOP Fagiolo Poverello e Fagiolo Bianco di Rotonda. Anche per la melanzana rossa di Rotonda, un altro prodotto a marchio della Basilicata, sono state rilevate differenze che hanno permesso di affermare che la melanzana DOP della Valle del Mercure, oltre che visivamente, è anche geneticamente identica a quella di Maratea.

Un profilo genetico molto dettagliato è stato generato anche per antiche varietà di alberi da frutto e precisamente di fico, nocciolo, pero e melo, 117 in totale, censite e recuperate nell’area del Pollino. Dall’analisi e confronto dei profili genetici prodotti per diverse varietà di fruttiferi sono state individuate differenze molto promettenti per l’inserimento nel censimento e per il riconoscimento varietale del germoplasma presente su tutto il territorio lucano e importanti come supporto per risolvere casi di sinonimia (stesso genotipo con nomi diversi). La disponibilità di differenze a livello del DNA – conclude Crescenzi – è molto utile per le specie agrarie di interesse in quanto i tratti distintivi di ciascuna tipologia di pianta, poiché intrinsechi nel DNA, possono essere utilizzati in qualsiasi momento per il monitoraggio dell’identità delle piante. Questi marcatori sono infatti svincolati dalle stagioni o dallo stadio di sviluppo della pianta e, soprattutto, non sono influenzati dalle variabili ambientali”.

Il servizio di caratterizzazione genetica, oltre che a supporto istituzionale, può essere richiesto dagli operatori interessati. È possibile ascoltare il Podcast sui canali digitali dell’ALSIA.

Di BasNews

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