Propaganda persistente e odiosa, senza che nessuno renda conto delle responsabilità che minano la tenuta dell’Irccs-Crob, se non si pongano rimedi urgenti, seri e concreti per eliminare le criticità denunciate nell’ultimo periodo dai sindacati, dai pazienti e dalle loro organizzazioni. La riconferma dell’Irccs, decretata dal Ministero della Salute, dopo oltre un anno dalla visita (16-18.3.2021) dell’apposita Commissione e dalla conseguente formalizzazione dell’esito, a conclusione dell’iter avvenuta a settembre dello stesso anno, rischia di essere inficiata dal pressappochismo e dalla incapacità programmatoria del Governo Regionale e dallo stesso management dell’Istituto. Aver pubblicizzato in questa fase critica, un esito già risaputo, il quale io stesso ho ampiamente divulgato in tempo debito, per esaltare un risultato di notevole importanza nel panorama nazionale ed internazionale e per affermare il ruolo indiscutibile dell’Irccs-Crob, fra le eccellenze lucane e il suo ruolo di riferimento in campo oncologico, non significa scagionare quanti non hanno rispettato gl’impegni assunti per onorare tale esito. Quindi si tratta certo, di difendere a denti stretti il risultato conseguito, ma, senza fare sconti a nessuno, per superare limiti e carenze strutturali. Quanti hanno determinato, o si sono resi complici del depauperamento di servizi essenziali, di aver provocato la transumanza di tanti professionisti di qualità, di aver in taluni casi fatto scadere il livello dell’assistenza, fino all’increscioso episodio del blocco degl’interventi operatori con un danno d’immagine ingiustificabile, debbano rendere conto all’intera comunità lucana. Insomma, bene il Decreto per l’accreditamento, che permetterà l’Irccs-Crob di continuare a fare ricerca e rimanere nella famiglia OECI (Organizzazion of European Cancer Istitutes) fino al 31 agosto 2026, come annunciato dalla stessa organizzazione già l’8.9.2021, ma, la sua permanenza è sempre e comunque vincolata ai rigidi standard previsti dalla stessa organizzazione e cioè, il rispetto, fra l’altro, di tutti i requisiti di qualità e di attenzione al paziente oncologico e l’aderenza a parametri ogni anno più stringenti e vincolanti, richiesti nello svolgimento delle attività cliniche, di assistenza e di ricerca. Questi ultimi, stando alle denunce apparse sulla stampa regionale nell’ultimo periodo, pare siano già compromessi. Infatti, oltre alla propaganda, nessuno fino ad ora ha avuto il coraggio e la capacità di confutare le critiche sulle deficienze che non onorano il livello di accreditamento conseguito. Sarebbe utile che gli attori protagonisti, dal Presidente della Giunta Regionale, V. Bardi, al Presidente della IV Commissione M. Zullino, a l’ex Assessore alla Salute, R. Leone, ivi compreso il nuovo Assessore, F. Fanelli, smettessero di fare il teatrino della propaganda a mezzo stampa, promuovessero un Convegno, un’assemblea pubblica o cos’altro ritengano opportuno per confutare, non solo quello che tante “fanfare e cornacchie” dell’ultima ora, come ha osato pronunciarsi qualcuno, ma, ciò che denunciarono autorevoli dirigenti dell’Irccs-Crob l’ex D.G. G. Bochicchio e il D. Sc. Prof. A. Sgambato in audizione in IV Commissione del C. R. il 12 luglio 2019. Basta prendere il verbale della IV Commissione ed elencare i risultati degl’impegni assunti, confutando con fatti e circostanze l’impegno profuso. Lo stesso dicasi per il D. G. G. di Martino, se la nota trasmissione televisiva “Chi l’Ha Visto” riuscisse ad intercettarlo da qualche parte. Se poi non si vuole andare indietro nel tempo! Facciano almeno un bilancio dei vari impegni assunti a partire dall’occasione della visita all’Irccs-Crob del Vice Ministro alla Salute, Pierpaolo Sileri, nel dicembre 2020. Sileri dichiarava – ho trovato una realtà eccellente mi impegnerò a rafforzare gl’investimenti per stabilizzare e poter portare a regime l’organico dei ricercatori, perché importanti per la ricerca. Bardi sulla scia dell’impegno del Vice Ministro dichiarava – la Regione è pronta a fare la propria parte per potenziare l’Istituto, cosi come lo farà il Ministero. Dunque, se nelle ultime settimane si è scatenata la bufera sul Crob con il conseguente danno d’immagine, una ragione ci dovrà pur essere, quindi, al di la del Decreto ministeriale che riconferma il carattere di Irccs, urge una campagna verità e un’azione celere per rilanciare l’Irccs-Crob, potenziandolo dal punto di vista strutturale, tecnologico e delle risorse umane con una guida all’altezza del compito, per farlo volare alto nella battaglia per la ricerca, la prevenzione e la cura delle patologie neoplastiche. Ne gioverebbe non solo l’Irccs-Crob, ma l’intero sistema sanitario regionale.
Gennaro Giansanti
già Dipendente Irccs-Crob