Il prossimo primo Giugno Luigi Di Maio entrerà ufficialmente in carica come inviato speciale dell’Unione europea nel Golfo. L’alto rappresentante Ue per le politica estera Josep Borrell ha definito l’ex leader del Movimento 5 stelle come “il candidato più adatto” per poi aggiungere che “In quanto ex ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio ha il necessario profilo politico a livello internazionale per questo ruolo”.
Difatti nella missiva ai 27 l’Alto Rappresentante ha posto il focus sugli ampi rapporti dell’ex ministro degli Esteri con i paesi del Golfo, che gli permetteranno, a suo avviso, di impegnarsi con attori di rilievo in maniera funzionale. Il pronostico dell’Alto rappresentante è senz’altro auspicabile, anche se non sembra essere in linea con il pensiero dei paesi del Golfo.
Difatti il capo del centro di ricerca sulle politiche pubbliche di Dubai, Mohammed Baharoon, sostiene che: «La nomina di Luigi Di Maio deve avere un profondo senso dell’umorismo europeo che mi sfugge». Anche gli esperti, in merito alla questione hanno mostrato non poco scetticismo.
In questo senso Cinzia Bianco, esperta della regione al Consiglio europeo sulle Relazioni estere, ha dichiarato durante un’intervista, che inviare Di Maio come delegato Ue nel Golfo dimostra che l’Unione Europea non è seria. Inoltre la Bianco ha affermato che il problema dell’ex ministro degli esteri è essere percepito come una personalità di poco spessore da parte degli stessi Stati arabi.
È quindi evidente come la questione presenti evidenti complessità in termini di percezione,non solo su suolo extra-europeo, ma anche all’interno dell’Italia stessa. Difatti il ministro degli Esteri Tajani ha dichiarato apertamente che la scelta di Di Maio per questo incarico è stata presa dall’esecutivo precedente e non da quello attuale.
La polemica in merito alla questione è lecita, data la rilevanza strategica del ruolo,soprattutto in questo preciso momento storico. Difatti l’ex leader del Movimento 5 stelle, dovrà essere in grado di costruire un vero e proprio tessuto connettivo tra il Golfo e l’Ue. La domanda sorge quindi spontanea: Di Maio è stata davvero la scelta giusta?
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