La grande ed eroica operazione di guerra americana, è stata quella di tentare una strage sulle spiagge di Sebastopoli, tra i bagnanti, i bimbi che giocano, la gente che prende il sole. Su questo non ci possono essere dubbi, perché 1) notoriamente la gestione dei missili Atacms è direttamente gestita da personale statunitense, come essi stessi fanno capire 2)nel momento in cui l’ATACMS è stato lanciato a Sebastopoli, un drone di sorveglianza a lungo raggio americano RQ-4 Global Hawk è stato rilevato sul Mar Nero ed è quello che ha guidato gli ordigni a stelle strisce 3) l’armamento a grappolo è molto efficace contro gli uomini, ma raramente viene usato per colpire obiettivi militari.
Dunque se ci sono stati “solo” 4 morti e 124 feriti tra cui 27 bambini è dovuto al fatto che tre dei missili sono stati distrutti e solo una delle quattro testate a grappolo del quarto missile, probabilmente danneggiato, è giunta a segno. Nella tragedia e nell’assurdo gli americani sono ugualmente riusciti a fare tecnicamente una figuraccia perché se su 16 testate una sola arriva a segno vuol dire che sono proprio scarsi. Come è noto anche l’Italia è direttamente implicata in questo insensato orrore perché il Global Hawk che ha diretto i missili è partito dalla base di Sigonella senza che il governo italiano abbia avuto nulla dire. Vorrei ricordare che Sigonella è anche una base aerea italiana, quindi chi fa finta di nulla è solo di un povero nulla ossigenato o un energumeno niente testa e tutto ciccia. Certo sono lontani i tempi di Craxi e come diceva Don Abbondio modernizzato chi non ha le palle di certo non può farsele crescere.
Questo ovviamente non significa che Sigonella sarà distrutta, non per ora almeno, anche se la base rimane uno degli obiettivi prioritari, assieme a quella di Niscemi di una eventuale risposta risposta russa. Ma a Mosca crescono le richieste di creare una zona di interdizione per i droni di sorveglianza o gli aerei addetti al medesimo compito di almeno 300 miglia marine, circa 550 chilometri. E questo porterà molto probabilmente a uno scontro diretto. In ogni caso la risposta arriverà di certo e di questo gli americani non si rendono conto: se avessero la capacità di leggere Delitto e Castigo di Dostoevskij – come osserva Dimitri Orlov – invece di sniffare la loro tossica merdina hollywoodiana, lo capirebbero bene e lo capirebbero anche gli spin doctor della Casa Bianca che in questo modo pensano di salvare Joe Pannolone dal suo destino elettorale. Invece sono praticamente ciechi di fronte al loro terrorismo gratuito, agiscono come quei serial killer che adorano e che sono i veri eroi americani di questo tempo: l’uso di munizioni a grappolo sui bagnanti è un puro atto di terrorismo perché non esiste alcuna ragione militare giustificabile per colpire un’area balneare. Certo hanno fallito tante volte nell’attaccare la Crimea che hanno ormai la bava alla bocca.
Non è certo la prima volta che vengono presi di mira i civili, anzi i missili regalati all’Ucraina, ma usati direttamente dagli “istruttori” americani, sono serviti praticamente solo a tale compito, ma questo atto arriva sulla scia di avvertimenti specifici e diretti da parte del governo russo su l fatto che eventuali attacchi in Russia con missili forniti dall’Occidente incontrerebbero una risposta rapida e forte. Tale risposta è già iniziate con un piccolo armageddon su Odessa e non finirà fino a quando i nemici non saranno distrutti; per nemici non intendo i poveri cristi di ucraini, ma i loro sadici padroni che sperimenteranno un nuovo livello di devastazione. Uno dei segni di decadenza e di inabilità degli Usa a mantenere della posizione di primazia goduta finora, è che per disperazione si sono convertiti alla strategia di Israele: fare il cane pazzo nel tentativo di mantenere la propria deterrenza. Ma per entrambi si tratta di una strategia perdente che mette in luce piuttosto la loro debolezza.
E i russi si ricorderanno anche del ruolo svolto dall’Italia in tutto questo: non traggano in inganno le manifestazioni di simpatia espresse da Putin, il delitto è un fatto oggettivo e non si salva dal castigo il complice di un assassino solo perché è simpatico.
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