(160919) — ABOARD WARSHIP GUANGZHOU, Sept. 19, 2016 (Xinhua) — Chinese officers and soldiers waves to say goodbye to Russian fleet during a China-Russia naval joint drill at sea off south China’s Guangdong Province, Sept. 19, 2016. The closing ceremony of the “Joint Sea 2016” drill was held at the joint director department after Chinese and Russian fleets completed all scheduled subjects of the drill on a sea area east of Zhanjiang in south China’s Guangdong Province on Monday. (Xinhua/Zha Chunming) (yxb)
Generalmente si pensa che i continui attacchi di droni marini e aerei contro la flotta russa di Sebastopoli siano frutto della disperazione ucraina e del tentativo di apparire ancora in gioco in una guerra ormai persa senza appello. Ma in realtà la maggior parte di questi droni e degli aerei spia che individuano gli obiettivi sono senza dubbio gestiti da britannici e americani i quali – ben consapevoli che queste azioni non hanno un valore strategico – ne fanno una sorta di allenamento per arrivare in futuro a distruggere o a mettere in grave difficoltà la flotta cinese. Già questo testimonia della stupidità generale che avvolge come un fumus tali imprese, perché è evidente che esse possono essere messe in atto grazie a un approccio abbastanza soft della Russia che finora non ha attaccato né aerei spia, né satelliti, per evitare uno scontro totale e anche perché fino ad ora questi attacchi si sono rivelati un fallimento, non essendo riusciti ad affondare o anche a danneggiare seriamente nessuna nave russa.
Ovviamente nel mar cinese le cose le cose sarebbero molto diverse e il tentativo di bloccare le rotte commerciali di Pechino si dovrà scontrare con il fatto che quest’ultima ha una flotta più ampia di quella americana, probabilmente anche con l’aggiunta delle flottiglie dei Paesi Nato e che non avrebbe alcun problema ad abbattere satelliti (i cinesi hanno un missile apposito per questo) e aerei o droni spia se le sue vie commerciali fossero attaccate: quindi il terreno sarebbe profondamente diverso da quello che oggi esiste nel Mar Nero e con Mosca che prova a non estendere il conflitto. Oltre a ciò si inserisce nel gioco la Corea del Nord, che adesso è uscita dall’isolamento e potrebbe intervenire su questa scacchiera in funzione di cavallo, potendo muovere obliquamente. Certo si potrà dire che gli americani e i servetti inglesi acquisiscono esperienza, ma visto che i cinesi hanno in cantiere molte navi militari destinate alla Russia, per il teatro del pacifico, non ho alcun dubbio che le informazioni raccolte dalle truppe russe sulle tattiche e sui mezzi per spezzare questi assalti siano passate regolarmente a Pechino. Ma insomma nell’insieme si capisce che gli anglosassoni sono ormai abituati a concepire il conflitto senza tenere conto del nemico e immaginano di poter trasferire una qualche tattica da un posto all’altr4o senza tenere conto delle condizioni specifiche di un teatro di guerra. Come intatti è avvenuto con la controffensiva ucraina preparata da ufficiali Nato evidentemente incompetenti.
Questo atteggiamento non riguarda solo l’ambito militare, ma anche quello civile e commerciale: gli yankee propongono il corridoio economico alternativo India-Medio Oriente-Europa (IMEC) con il sostegno di Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Israele e Giordania, ma tutto il mondo sa che è tutta aria fritta: fingere che la Nato sia ha una valida alternativa alle varie iniziative infrastrutturali economiche della Cina non è altro che il preludio a una prossima guerra che tra l’altro avrebbe sostanzialmente i medesimi moventi della Grande Guerra quando la proposta di una ferrovia Berlino – Baghdad fu vista come una minaccia fatale per l’anglosfera e il suo dominio. Tuttavia al tempo contro la Germania e il suo alleato austroungarico (l’Italia fu immediata comprata dall’Intesa con quattro soldi che alla fine nemmeno vennero pagati) c’era mezzo mondo, mentre ora in senso demografico le cose sono invertite ed è soltanto una hybris cieca che spinge gli analisti inglesi e americani a dipingere questi scenari come fossero i padroni del mondo. Del resto lo sviluppo dei missili ipersonici sia in Russia che in Cina corrisponde proprio a questa esigenza: colpire qualsiasi tentativo di bloccare i flussi marittimi anche da grandissima distanza. E poi bisognerebbe trovare un casus belli, visto che la Cina non ha alcuna fretta di inglobare Taiwan e i taiwanesi non hanno alcuna intenzione di essere un pretesto per gli americani.
Scrivendo per AsiaNikkei , l’ammiraglio James Stavridis, ex comandante supremo alleato della Nato e anche stupido di notevole taglia, ci dice che nel pacifico , come in Ucraina, il vantaggio principale dell’alleanza sta nei suoi alleati, nella carne da cannone filippina, taiwanese, coreana e giapponese, non comprendendo che la situazione è affatto diversa e che nessuno di questi soggetti può essere ucrainizzato visto che tutti odiano l’America. A parte poi il fatto che non è possibile per una flotta inferiore per navi e mezzi attuare un efficiente blocco navale: potrebbero chiedere a Napoleone per informazioni. Tuttavia il pericolo sta proprio in questo: da gente poco intelligente, ormai al di fuori da una realtà che non segue più i loro desideri, ci si può aspettare di tutto.
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