di Redazione
Premessa: in data 16 gennaio 2021 in Vi Roma a Rionero, si è verificato il crollo parziale delle strutture portanti in muratura… a seguito del quale vi è stata Ordinanza n. 9 del 17/01/2021 in cui si ordinava ai proprietari di provvedere entro e non oltre 7 giorni… a fronte di ciò, veniva emanata una Comunicazione del Comando Polizia Locale in cui si dichiarava l’inottemperanza da parte dei proprietari… il Comune, quindi, si attivava e provvedeva agli accertamenti tecnici e al susseguirsi dell’iter. Successivamente, con delibera di G.C. N. 38 del 06/03/2021 si affidava al servizio Patrimonio e Vivibilità il compito di procedere, anche in danno, assegnando una somma di €.6.500 (vedi determina n. 33 del 19/03/2021). Da allora, il silenzio! A parte l’affidamento ad un tecnico non di Rionero, circa l’esecuzione per la messa in sicurezza dell’edificio di cui all’Ordinanza n.9/2021. Fatto non isolato, e, molto grave: difatti, questo è uno dei tanti affidi diretti a imprese e tecnici non locali, che vede l’assenza assoluta dell’Amministrazione comunale in merito al ruolo politico di indirizzo e verifica delle attività amministrative, fermo restando, chiaramente, le prerogative dei Responsabili dei Servizi. E’ pur vero che la situazione del crollo di cui si parla, ha caratteristiche un po’ delicate, tecnicamente parlando: l’edificio fa parte di un comparto edilizio, che vede affiancato un altro stabile in condizioni critiche, nonché la presenza di almeno un manufatto abitato. Detto ciò, però, è mai possibile che a distanza di circa 6 mesi nulla si è mosso, concretamente parlando? La questione doveva, viste le premesse dette, essere risolta in un paio di mesi, non di più. Non è neanche una questione amministrativa, non dovrebbe esserlo in senso stretto, le strutture tecniche esistenti nell’Ente dovrebbe agire velocemente dopo le direttive, vista l’emergenza di cui si parla. Peraltro, la strada, molto importante, con alcune attività commerciali esistenti, non può restare chiusa per tutto questo tempo: i danni arrecati alle stesse, risultano non indifferenti. Di più: all’interno della nostra città, vi sono anche altre situazioni simili, Palazzo Ciasca ad esempio. Palazzo, in condizioni fatiscenti, di proprietà comunale, cioè a dire di tutti noi, il cui recupero, è stato inserito all’interno di un progetto denominato “Terre di Aristeo”, con una dotazione complessiva di €.72.000.000. Bene, tale progetto è stato avviato un paio di anni fa, grazie ad alcuni Comuni dell’Alto Bradano, e poi, anche qui, il nulla. Non si comprende per quale motivo, non si dia corso al resto dei progetti, e per quale motivo la “nostra Amministrazione comunale” vista l’emergenza, non faccia azioni affinché avviare la realizzazione del previsto “Borgo Albergo Diffuso” che vede, appunto, anche il recupero di Palazzo Ciasca. Fatto positivo, bisogna sottolinearlo, risulta essere l’azione-risveglio dell’opposizione amministrativa, dopo un lunga assenza: ha chiesto al Prefetto la risoluzione della questione, diffidando il primo cittadino ad adempiere a tutte le misure necessarie allo sgombero e riapertura della strada. In conclusione, un ulteriore fatto positivo (è solo una considerazione non di parte, sia chiaro): le prossime imminenti elezioni, con la speranza che si chiuda un ciclo (un ventennio) quello delle “non amministrazioni”, essenzialmente della pseudo sinistra; e, che, la cosa pubblica, venga affidata a persone dinamiche e motivate che abbiano la visione di insieme delle questioni, nonché un po’ di senso del bene collettivo: un minimo, basterebbe!